Un giro di fatture false ‘vorticoso’, così è stato definito, che permetteva a quattro società – di cui una in liquidazione giudiziaria – di simulare una situazione di benessere economico e percepire indebitamente oltre sette milioni di euro di finanziamenti a garanzia pubblica.
Questo è stato ricostruito dagli accertamenti della Guardia di Finanza della tenenza di Poggibonsi nell’ambito di un’indagine, diretta dalla procura della Repubblica, verso cinque persone per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, false comunicazioni sociali e bancarotta fraudolenta.
I soldi venivano erogati da banche e società finanziarie, con sede nella provincia di Siena. ma non sarebbero stati usati per attuare l’interesse pubblico sotteso alla stessa erogazione e nemmeno restituiti ai finanziatori. Quest’ultimi dunque hanno attivato la garanzia statale del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese.
In base alle prove raccolte in ordine al reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, il gip del tribunale di Siena ha disposto il sequestro di beni fino a 7 milioni e 200mila euro e 120mila euro di quote delle tre società .
Oltre all’esecuzione del sequestro preventivo la procura ha delegato anche delle perquisizioni, che sono in corso nelle province di Firenze, Siena e Ravenna, territori dove si trovavano le società nel mirino.
“L’attività di indagine conferma il costante impegno della Guardia di Finanza nel contrasto alla criminalità finanziaria, con particolare riferimento agli illeciti perpetrati nel settore della spesa pubblica, e la costante azione di vigilanza sul corretto impiego dei finanziamenti pubblici nazionali e dell’UE”, affermano le fiamme gialle in una nota.