Siena

Rapine, sequestri e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: sgominata banda criminale a Siena, fermo per nove pakistani

Una presunta organizzazione dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina attraverso la rotta balcanica è stata scoperta dalla Squadra mobile di Siena.

Nove le persone, tutte pakistane, fermate su ordine della Dda fiorentina: quattro sono accusati di far parte, con vari ruoli, dell’associazione, tutti, a vario titolo, dei reati di organizzazione all’ingresso illegale di più connazionali irregolari, rapina, lesioni e tentato sequestro a scopo di estorsione.

Le indagini sono partite un anno fa, il 19 marzo quando c’è stata un’aggressione a due pakistani da parte di più persone appartenenti al gruppo criminale.

Lo stesso giorno e quello dopo invece una delle vittime sarebbe stata trattenuta a forza in un appartamento del centro di Siena: un tentativo di sequestro, è stato poi svelato, per ottenere altri soldi per il viaggio che lo aveva portato in Italia. Le indagini, oltre a episodi di rapina ai danni sempre degli immigrati irregolari, avrebbero svelato il tragitto del viaggio per arrivare in territorio italiano, attraverso la cosiddetta rotta balcanica dietro l’esborso di ingenti somme di denaro versati tramite un gestore di un negozio di money transfer di Atene a favore di alcuni componenti del consorzio criminale radicato in Siena ma con basi logistiche in Grecia e Bosnia. All’arrivo in Italia gli immigrati sarebbero stati sottoposti ad aggressioni, minacce ed estorsioni, per ottenere altro denaro: chi avrebbe provato a scappare sarebbe stato ferito in modo serio.

Uno degli immigrati è stato appunto trovato in un appartamento del centro di Siena, tenuto sotto sequestro da tre connazionali, per un contestato debito di duemila euro. La polizia ha poi accertato come numerosi altri pakistani irregolari venissero presi in carico nella provincia di Siena, trovandogli alloggio, guidandoli nelle pratiche presso l’ufficio immigrazione della questura e facendo loro assegnare una temporanea sistemazione in attesa della formalizzazione della richiesta di protezione internazionale.

marco crimi

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