Il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano è famoso soprattutto per le sue giornate in primavera (saranno il 25 e 26 marzo 2023) ed in autunno (ottobre), quando apre al pubblico centinaia di luoghi e palazzi fra i più belli del nostro patrimonio culturale. Mi fa invece piacere segnalare che durante l’intero mese di febbraio, il FAI curerà tantissime aperture di ville, castelli, giardini e riserve naturali, che andranno ad aggiungersi a quelli che sono invece visitabili in maniera permanente.
Una mobilitazione di tantissimi volontari, ai quali si deve quindi la possibilità di conoscere opere d’arte altrimenti non accessibili al pubblico.
La lista completa – che trovate qui – è veramente impressionante, ed al tempo stesso attraente. Sabato 11 febbraio saranno aperte le porte di Casa e Collezione Laura ad Ospedaletti, in provincia di Imperia, con la possibilità di conoscere la raccolta d’arta di due antiquari e collezionisti, Luigi Anton e Nera Laura: oltre seimila pezzi di grande pregio, tra mobili europei e cinesi, porcellane, sculture, maioliche, argenti e antichità orientali, raccolti in giro per il mondo.
Il 14 febbraio a Venezia ci sarà davvero un evento speciale, con l’apertura del Negozio Olivetti in Piazza San Marco, opera dell’architetto Carlo Scarpa. Il FAI ha voluto riportare questo luogo alla sua vocazione originaria di raffinato showroom dei prodotti dello storico marchio italiano, esponendoli all’interno di uno spazio innovativo e con elegantissime decorazioni.
La partecipazione del FAI a Bergamo-Brescia Capitali italiane della cultura prevede invece, dal 15 febbraio, l’apertura al pubblico del seicentesco Palazzo Moroni e dei suoi giardini, in uno dei luoghi più belli di Bergamo Alta. Una curiosità davvero particolare è l’ortaglia, creata dai fratelli Pietro e Alessandro Moroni, con viti allevate su pergola, alberi da frutto, un circolo di alberi di carpino (roccolo) e gli alberi di gelso, che sono uno dei simboli della famiglia, visto che le sue fortune economiche sono dovute soprattutto all’allevamento del baco da seta.
A partire poi dal 25 febbraio, le aperture dei beni affidati alla cura del FAI saranno veramente tantissime ed in tutta Italia. Segnalo il Bosco di San Francesco, ad Assisi, per lo straordinario recupero che è stato fatto dei 64 ettari ricchi di carpini, ginestre, aceri e querce roverelle, e per la presenza dell’opera di land art firmata da Michelangelo Pistoletto denominata “Terzo Paradiso”: 121 ulivi disposti a doppio filare a formare tre ampi elementi circolari tra loro tangenti, di cui uno maggiore al centro e con un’asta alta 12 metri a simboleggiare l’unione tra cielo e terra.
Roberto Guiggiani