Polizia
Sono arrivate dalla capitale nella nostra città per rubare. Due donne di origine rom di 29 e 32 anni, entrambi residenti a Roma e in stato di evidente gravidanza, sono state notate da un poliziotto dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura, libero dal servizio, mentre si aggiravano con fare sospetto tra le abitazioni di via Aldobrandino da Siena.
L’agente dopo averle sorprese mentre stavano guardando con attenzione verso i campanelli, ha subito chiesto loro se cercassero qualcuno in particolare. Le due donne hanno fatto il cognome di una persona che il poliziotto, conoscendo bene il territorio, sa che non abita in quella zona.
A quel punto, dopo essersi qualificato, l’agente ha voluto approfondire gli accertamenti e le ha identificate. Le due rom allora hanno cambiato versione dei fatti, riferendo di trovarsi lì per aspettare dei conoscenti.
Le loro dichiarazioni non hanno, però, convinto l’agente che ha chiesto ausilio ai colleghi della Squadra Mobile. Al momento di essere accompagnate in Questura entrambe le ladre hanno cercato di disfarsi di alcuni oggetti, utilizzati probabilmente per commettere furti in appartamento.
In particolare, i poliziotti hanno verificato che le esperte ladre, con numerosi precedenti specifici a carico, utilizzavano una lastra plastificata arcuata, una scheda telefonica e un giravite per scassinare le porte ed entrare negli appartamenti.
La tecnica era sempre la stessa: una delle due adocchiava una persona anziana, suonava al campanello della sua abitazione e, ingannandola con una banale scusa come quella di firmare per una lettera o un pacco in contrassegno, la invitava ad uscire di casa. Nel frattempo l’altra, che si era appostata, entrava e portava via ciò che riusciva ad arraffare. Soprattutto gioielli e soldi. Poi avvisava subito al cellulare la complice che nel frattempo aveva intrattenuto il malcapitato di turno in conversazione.
Entrambe le donne, peraltro uscite da poco dal carcere romano di Rebibbia dove scontavano una pena per furto in appartamento, sono state denunciate per il possesso degli oggetti da scasso, che sono stati sequestrati.
Nei loro confronti è stato, poi, emesso dalla divisione anticrimine della Questura, un foglio di via per la capitale, con divieto di ritorno a Siena per tre anni.
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