“L’italiano silenzioso che fa il dovere c’è e si sta sacrificando per gli altri con dignità e silenzio, tutti noi siamo chiamati a dare un contributo, a dare un significato all’essere italiani ed a credere all’Italia. Io ci credo”, lo ha detto il colonnello Federico Bernacca, comandante del 186esimo reggimento dei parà della Folgore nel giorno, il 4 novembre, delle celebrazioni dell’unità nazionale e delle forze armate. Come spiega, “il 4 novembre ricorda l’armistizio di Villa Giusti che sanciva la nostra vittoria nella prima guerra mondiale e la conclusione del progetto di unificazione nazionale”, ma per Bernacca ha un alto contenuto simbolico perchè rappresenta “l’esito positivo di un progetto di libertà e di futuro, un progetto che ci hanno donato i nostri avi che hanno combattuto ad Asiago ed nell’Isonzo e nelle trincee” , Il 4 novembre rappresenta “un patto che si tramanda da generazioni a cui dobbiamo aderire moralmente perché è qualcosa che va oltre noi stessi”, anche nell’emergenza covid ” il 4 novembre ci ricorda quanto sia importante il sacrificio per gli altri”. Infine Bernacca parla del suo legame con il territorio “ovunque abbiamo operato siamo stati sempre identificati come i paracadutisti di Siena, un soprannome che ci impone di seguire i valori antichi di questa città- conclude-. La nostra realtà è fatta di 700 famiglie che lavorano qui e che hanno eletto Siena come la loro casa”, una cosa che, come ricorda Bernacca, è stata ribadita “quando abbiamo donato in modo spontaneo diciottomila euro alle Scotte per il reparto covid”
(L’intervista inizia a 0.00 e finisce a 13.10)