Si è conclusa positivamente con un accordo sindacale la vertenza tra la Filcams Cgil di Siena e Bottega Verde, la nota catena di cosmetici che aveva annunciato per agosto la chiusura dello storico punto vendita di Pienza dal quale il successo del brand era nato e cresciuto fin dagli anni ‘70. Ad annunciarlo è lo stesso sindacato con una nota stampa.
“La nostra ferma e determinata risposta nel bloccare la chiusura del negozio e difendere i posti di lavoro delle tre dipendenti -spiega il sindacalista Michele Trabalzini- è iniziata con la proclamazione dello stato di agitazione. La dura battaglia sindacale e mediatica ha visto raggiungere momenti di tensione molto alti con la proclamazione di due giorni di sciopero e una raccolta firme che in pochi giorni ha registrato ben oltre 500 adesioni per convincere chi si è accresciuto ed è diventato grande grazie a questo territorio a ritornare sui suoi passi”.
“Le tensioni si sono poi acuite -prosegue Trabalzini- con la minaccia dell’occupazione del negozio in caso di ostinazione da parte dell’azienda per la chiusura del punto vendita. La mobilitazione è stata accompagnata da continue e serrate trattative. Il sindacato ha ribadito la necessità del ruolo sociale delle imprese e del riconoscimento che Bottega Verde doveva al territorio che l’ha fatta nascere e crescere; la Società, dal canto suo, poneva problemi di sostenibilità economica dell’attuale negozio. La positiva trattativa alla fine ha visto convergere sulla necessità che l’Azienda mantenga un seme occupazionale a Pienza con gli attuali 3 posti di lavoro seppur in una location diversa da quella attuale ma non meno simbolica, Palazzo Massaini, un complesso architettonico di spettacolare bellezza risalente al 1200 con tanto di castello e stemmi araldici della famiglia Piccolomini attualmente agriturismo di proprietà dei titolari di Bottega Verde. Non appena i tempi tecnici lo permetteranno il punto vendita sarà aperto in affiliazione in questa nuova prestigiosa location ed il personale manterrà invariate le condizioni contrattuali e normative acquisite”.
“Seppur alla fine delle frenetiche trattative -sottolinea il sindacato- l’Azienda ha fatto proprio il buon senso e ha mostrato il raro volto umano e sociale del capitalismo, prendendo atto della legittimità e della bontà delle posizioni sindacali, e ha convenuto sul mantenimento occupazionale. Ringraziamo anche il comune di Pienza per il positivo interessamento, Amministrazione alla quale chiediamo comunque di farsi garante degli impegni sottoscritti dall’Azienda”.
Aver dosato bene la classica vertenza sindacale con frenetiche e dure trattative e la ribalta mediatica -conclude con soddisfazione Michele Trabalzini- è stato il mix vincente per questa difficile situazione che avrebbe ulteriormente appesantito dal punto di vista di occupazione femminile un territorio già colpito dagli effetti nefasti della pandemia. Qualsiasi battaglia sindacale è degna di essere combattuta con convinzione e quando, come in questo caso, la ferma determinazione del sindacato si sposa con un grande senso di dignità dimostrato dalle lavoratrici i risultati si vedono”.