Fine vita, Lojudice: “La Toscana rischia il vulnus e la questione è ideologica”

Quello del suicidio medicalmente assistito è una questione politica? “Sì. Questa è la mia sensazione. Mi sembrano temi ideologici, che vengono affrontati da un lato o dall’altro per sostenere una certa parte politica a discapito di un’altra”, dice l’arcivescovo di Siena e presidente della conferenza episcopale toscana Augusto Paolo Lojudice in merito alla proposta di legge di iniziativa popolare che è all’esame del consiglio regionale, e il cui voto slitterà a domani. La Toscana “ha avuto un ruolo pionieristico nell’abolizione della pena di morte – ha proseguito-. Il Granduca Leopoldo tentò di eliminarla. Questa terra ha sempre avuto una forte tradizione di tutela della vita e della salute, come dimostrano le Misericordie, attivissime su tutto il territorio. Oggi ci troviamo in una situazione complessa e delicata, dove si rischia un vulnus”.  “Nei dialoghi con gli esponenti della Regione abbiamo ribadito il nostro dovere di esprimere un’opinione basata sui valori della fede cristiana. Non possiamo cambiare certe decisioni, ma possiamo continuare a proporre una visione che aiuti a formare le coscienze”, ha aggiunto il cardinale. “Non si tratta di giudicare la sofferenza altrui – ha precisato-, ma dispiace che proprio la Toscana voglia rivendicare un primato in questo ambito.