TRUFFE AGLI ANZIANI: I CARABINIERI FERMANO DUE PREGIUDICATI CAMPANI A SAN GIMIGNANO
Si spacciavano per Carabinieri, ma in realtà altro non erano che delinquenti in trasferta.
Padre e figlio, napoletani, pregiudicati, truffatori. Questo l’identikit dei due uomini, V.M classe 1969 e V.G. classe 1991, che i carabinieri della stazione di San Gimignano hanno colto in flagranza di reato mentre si accingevano a raggirare una signora di 67 anni residente nel piccolo centro.
La donna, nel corso della mattinata di ieri, aveva ricevuto una chiamata da parte di un interlocutore che, dopo essersi qualificato quale maresciallo dei carabinieri, l’aveva informata che un suo parente aveva causato un incidente stradale e che rischiava di andare in galera se nell’arco della giornata non fosse stata pagata una importante contravvenzione pari a 5.000 euro.
La donna, preoccupata per la sorte del parente, ha acconsentito alla richiesta fissando l’incontro per la consegna dei preziosi a ridosso dell’orario di pranzo.
Dopo aver concluso la telefonata ha raccolto i gioielli ed il denaro ma, fattasi prendere da un dubbio, ha deciso di contattare la locale stazione carabinieri di San Gimignano per avere conferma dell’accaduto da parte del Comandante della stazione.
La donna infatti, come molte altre persone, nei mesi scorsi aveva preso parte agli incontri che i Carabinieri del Comando Provinciale di Siena hanno tenuto nelle varie comunità della provincia, mostrando le tecniche più usate dai truffatori e dai ladri.
Informati dell’accaduto ed avvisata la donna che la chiamata ricevuta non era stata fatta dai veri carabinieri ma da qualche truffatore, i militari dell’Arma si sono subito messi alla ricerca dei truffatori , contando sul fatto che avendo fissato l’appuntamento presso la casa della donna, avrebbero dovuto raggiungerla per prendere i preziosi ed il denaro.
I militari della Benemerita quindi hanno fatto subito uscire una pattuglia in uniforme ed altri uomini in borghese che hanno iniziato a setacciare in lungo ed in largo il piccolo centro, fino a quando, in un parcheggio fuori dalle mura, hanno individuato una vettura con a bordo due soggetti che hanno immediatamente attirato la loro attenzione.
Quando i militari si sono avvicinati, uno degli occupanti, con fare sprezzante, è sceso dalla vettura e rivolgendosi ad uno dei militari ha detto “uhè marescià, stavate a cerca a nuje?”.
I condotti in caserma, i due campani, padre e figlio, sono stati sentiti e non hanno saputo giustificare la loro presenza in maniera plausibile.
Entrambi con precedenti, i due sono stati deferirti in stato di libertà per tentata truffa.
Attesa la recrudescenza del fenomeno, e nella considerazione che in molti potrebbero essere rimasti vittime dei due truffatori, la Procura della Repubblica di Siena ha autorizzato alla divulgazione delle effigi fotografiche dei due, nella speranza che possano essere riconosciuti da altre vittime che ad oggi non hanno ancora formalizzato denuncia.
L’invito dei Carabinieri del Comando Provinciale di Siena è quello di prestare la massima attenzione a chi si spaccia per carabinieri, o comunque ad appartenenti alla FF.OO. e, in caso di “avvicinamento” telefonico o nel caso che qualcuno si presentasse di persona, prima di aprire la porta, bisogna sempre verificare che affettivamente, dall’altro lato, vi siano appartenenti alle Forze dell’Ordine. In caso di dubbio chiamare il 112 e chiedere l’intervento di una pattuglia in uniforme.
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