Firenze, la Galleria dell’Accademia si rinnova. E i lavori esaltano le opere

Andare oltre al David di Michelangelo, perché la Galleria dell’Accademia non è solo lo scrigno del genio dello scultore cinquecentesco ma è la testimone dei tesori dell’arte fiorentina.

Questo è il presupposto dietro a Beyond the David che, dopo due anni e mezzo di lavori, ha portato ad un rinnovamento della Galleria dell’Accademia, a partire dal suo gioiello della Gipsoteca che torna visibile al pubblico, con la chiusura del cantiere che era stato avviato a inizio 2020.

“Parliamo dell’ultimo prezioso tassello di un processo che mi è stato affidato dal ministro Franceschini, ovvero portare dall’800 al ventunesimo secolo la Galleria”, spiega Cecilie Holberg, direttrice del Museo. “L’allestimento della Gipsoteca è stato riordinato e ammodernato. I gessi sono stati restaurati e ripuliti e vengono esaltati dall’azzurro polvere delle pareti. E proprio grazie all’effetto creato dal colore, appaiono vivi, pronti a raccontare la propria vita”.

Non c’è però solo questo: con il nuovo impianto d’illuminazione diventano visibili tutti gli straordinari dettagli dei grandi capolavori della Galleria, dal Ratto delle Sabine del Gianbologna, al Cassone Adimari dello Scheggia. I fondi oro, del Duecento e del Trecento, potranno risplendere in una luminosità mai vista prima. Ed ancora le opere di Michelangelo, con la tribuna del David che è fulcro del Museo, che potranno essere esaltate nei loro particolari, anche quelli che sono i segni del “non finito”.

 

 

“Dal soffitto ai sotterranei abbiamo risanato e ammodernato la Galleria. Il nostro lavoro è stato ciclopico. Beyond the David è stato il mio primo impegno: capolavori sublimi sono usciti dall’ombra di Michelangelo e messi alla luce”, continua la direttrice.

“I lavori nell’edificio hanno permesso significative innovazioni negli impianti, rendendo la struttura moderna ma senza snaturarla, visto che è di metà dell’Ottocento”, è il messaggio del ministro della Cultura Dario Franceschini.

Nella Gipsoteca gli interventi hanno coinvolto il monumentale salone dell’800 che raccoglie oltre 400 tra busti, bassorilievi, sculture monumentali e modelli originali. La gran parte di questi sono stati realizzati da Lorenzo Bartolini, uno dei più importanti scultori dell’800.

 

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Gli interventi sono stati di ordine statico e strutturale e sono relativi agli impianti di climatizzazione, illuminazione ed elettrico. Sono state chiuse inoltre alcune finestre in modo che il nuovo allestimento potesse recuperare spazio espositivo ed ospitare una cinquantina di modelli in gesso che precedentemente erano ospitati negli uffici della Galleria. “Ora sono tutelati e conservati meglio. La chiusura delle quattro finestre è inoltre servita a stabilizzare la statica della stanza ed il clima interno”, aggiunge la direttrice.

Per le opere inoltre è stato portato avanti un lavoro di revisione conservativa e di spolveratura e sono state poi soggette ad un’accurata campagna fotografica.

Nel museo i grandi cantieri si sono sviluppati dal 2016 su 3mila metri quadri. Sono stati sostituiti o sanificati 750 metri di canali di aereazione e rinnovati 130 metri di canalizzazioni. È stato istallato un canale di climatizzazione funzionante per ogni sala, mentre le nuove luci a Led valorizzano le opere esposte, contribuendo all’efficientamento energetico.

 

 

“Questa è una restaurazione esemplare, un’operazione che conserva un episodio cruciale della museografia nazionale, rinnovandone con intelligenza metodologica la struttura compositiva e la grazia dei dettagli”, afferma Carlo Sisi, presidente dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.

A collaborare con la Galleria è stata Opera Laboratori -concessionario per i servizi aggiuntivi del Museo – che si è impegnata sul fronte dell’immagine e del claim che, avendo la struttura cambiato la sua veste, ha avuto bisogno di una nuova comunicazione.

“Inauguriamo la nuova vita di una Galleria che è conosciuta in tutto il mondo grazie al suo David. Ma oggi è necessaria leggerla anche attraverso le altre opere e la Gipsoteca”, dice Stefano Di Bello.

La Galleria è aperta dal martedì alla domenica dalle 8.30 alle 19