Un protocollo per controllare e vigilare sui fondi che arriveranno con il Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, è stato firmato questa mattina tra l’Università degli studi di Siena e il comando provinciale della Guardia di Finanza di Siena. La firma sul documento è stata posta dal rettore dell’ateneo senese Roberto Di Pietra e dal comandante provinciale della Guardia di Finanza Giuseppe Antonio Marra; il tutto è avvenuto anche alla presenza del prefetto di Siena, Maria Forte.
L’atto pone le basi per la realizzazione di attività di collaborazione per il rafforzamento del sistema di prevenzione e di contrasto di condotte lesive degli interessi economico-finanziari, connessi alle misure di sostegno e finanziamento, che possono presentarsi nell’ambito delle attività necessarie al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Pnrr. È il primo atto di questo tipo che, legato agli ingenti finanziamenti europei, viene siglato a Siena, ma le Fiamme Gialle hanno detto di augurarsi che anche altre amministrazioni seguano l’esempio dell’università cittadina.
“Questo protocollo vale tanto in primo luogo in termini di carattere istituzionale – ha dichiarato il rettore Di Pietra. – C’è l’interesse affinché le risorse siano utilizzate nel miglior modo possibile, questo accordo è un elemento di garanzia per la qualità della spesa e per il suo monitoraggio. La Guardia di Finanza potrà aiutare a evitare potenziali interessi non congrui che vogliamo evitare, la loro presenza significa monitoraggio e anche dissuasione di interessi non buoni”. “Per quel che riguarda i progetti legati al Pnrr – ha detto ancora il rettore – abbiamo compiuto i primi passi relativi ai reclutamenti previsti, ci sono le squadre di ricerca che lavoreranno sui progetti e stiamo avviando anche la parte del progetto che riguarda l’acquisizione delle apparecchiature”.
“La sottoscrizione del protocollo – ha detto il colonnello Marra – mira a favorire l’efficace raggiungimento degli obiettivi del piano, a facilitare la vigilanza sull’utilizzo delle risorse assegnate, rafforzando il dispositivo antifrode e anticorruzione previsto dal sistema di governance, impedendo che organizzazioni criminali, eventualmente sfruttando capitali illecitamente accumulati, possano perseguire strategie di infiltrazione nel tessuto economico per accaparrarsi risorse connesse al Pnrr”.
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