FMps, il messaggio di Rossi alla città: “Facciamo rete, vietato privilegiare certi soggetti invece di altri”

“Dobbiamo fare rete, dobbiamo lavorare insieme per produrre risultati più efficaci. Nessuno può privilegiare certi soggetti a discapito di altre”. E’ chiara la chiosa della riflessione che il presidente di Fondazione Monte dei Paschi Carlo Rossi espone alla fine dell’ evento Per uno sviluppo sostenibile.

L’appello viene lanciato alle autorità militari,  ai rappresentanti delle istituzioni e agli enti economici presenti all’iniziativa. In pochi però non hanno fatto caso all’assenza dell’amministrazione comunale che ha disertato l’evento. Oggi, giovedì 13 maggio, ad una tavola rotonda dove la Fondazione ha tracciato un bilancio del mandato 2017-2021 che si è appena concluso. “Ci siamo rilanciati, dopo una fase di crisi tra il che si è chiusa nel 2014- questo il giudizio del direttore generale di FMps Marco Forte -. Abbiamo vissuto anni di convalescenza, ma con questo mandato ci siamo rimessi in moto “.

Spazio poi ai numeri di palazzo Sansedoni: il patrimonio è cresciuto ed è arrivato a toccare i 454 milioni di euro mentre il fondo di stabilizzazione raggiunge quota 20milioni. Cresce, con l’emergenza covid,  l’erogazione di risorse al territorio sale a 9 milioni di euro nel 2020. “Abbiamo sperimentato una grande ricchezza di esperienze e professionalità- evidenzia Rossi- . Ricchezza che è presente anche nella nuova deputazione e che è la sintesi di ciò che FMps rappresenta per la comunità: uno strumento di facilitazione e di incontro tra istituzioni e soggetti che operano nel territorio”. Marco Forte ricorda i progetti dove la Fondazione ha investito di più:  Siena 2030 (“essenziale, c’ha fatto fare il salto di qualità nella programmazione”), Tls (“In passato abbiamo deciso di sostenerla convintamente, è il futuro”), Sai Hub, Siena Food Lab, Ikigai e la collaborazione con l’Accademia Chigiana.

La parola passa a Francesco Profumo, presidente di Acri, l’Associazione che rappresenta le Fondazioni di origine bancaria. Nel suo discorso un excursus sul valore di queste strutture. Profumo ricorda che “solo attivando la partecipazione dei cittadini, attraverso i corpi intermedi, è possibile produrre un cambiamento reale e duraturo per i territori” ed in questo senso il lavoro svolto da Fmps, negli ultimi 4 anni, “è senz’altro emblematico. Ascolto della comunità e dei suoi bisogni, iter inclusivo nell’individuazione delle linee di indirizzo, mappatura dei dati e riflessione collettiva sul futuro del territorio”.

Chiudono il meeting quattro interventi tematici. Paola Dubini, docente della Bocconi, ha affrontato l’argomento della cultura. “E’ necessario rendere le organizzazioni culturali più sostenibili da un punto di vista ambientale e sociale e serve un approccio imprenditoriale diffuso anche in quegli ambiti territoriali che non sono stimolati a crescere”, spiega.

Angelo Riccaboni, docente dell’università di Siena, ha parlato di transizione ecologica. ” Andiamo verso una maggiore integrazione economica senza scordarsi la parte sociale” perché “nessuno deve rimanere indietro”. Riccaboni prosegue: ” Siena può essere un laboratorio della sostenibilità,  ma il territorio deve saperla raccontare, aiutando, per esempio, le aziende del territorio ad avvicinarsi verso questo obiettivo”.

Anna Ferretti, responsabile della Caritas diocesana, ha trattato i temi del welfare e del terzo settore. “Il covid c’ha messo di fronte davanti alla nostra fragilità, ci ha costretti a fermarci e a riflettere, a capire dove andare. Abbiamo scoperto problemi che non conoscevamo, come quello della casa”.

Infine Lorna Vatta ha parlato di innovazione: “Il settore in crisi ma deve costituire un’opportunità. Al territorio dobbiamo saper parlare di innovazione”.

Katiuscia Vaselli

Marco Crimi