Nessun nuovo caso di Covid-19 nella giornata di ieri a Siena.
“Ringrazio il mondo del volontariato per tutte le iniziative che vengono effettuate – ha detto il sindaco di Siena, Luigi De Mossi – e naturalmente le contrade per la generosità che abbiamo visto nelle ultime settimane. La città è rimasta ai suoi abituali standard di civiltà e solidarietà. E’ stato fatto un ottimo lavoro collettivo, Siena è un modello veramente unico”.
“Stiamo lavorando per il lavoro agile – ha proseguito De Mossi – anche a livello della pubblica amministrazione, e questo tema sarà molto importante anche nella fase 2. C’è un tavolo che se ne sta occupando, del quale fanno parte anche il professor Montomoli ed il professor Detti. Getteremo delle basi per poter essere pronti nella fase 2”.
Ancora De Mossi: “La segreteria di Giorgio Armani ha ricevuto il messaggio relativo alla possibilità di organizzare una sfilata a Siena e ci ha inviato una risposta, per noi sarebbe ovviamente molto bello poterlo avere a Siena”.
“Con Siena Casa abbiamo iniziato a ragionare sulla morosità incolpevole, non dubito che ci sarà collaborazione su questo tema. Per i casi di morosità incolpevole può esserci una riduzione degli affitti. Ringrazio il presidente di Siena Casa per l’attenzione che ha avuto”.
Sulla App Immuni De Mossi attacca: “Questi controlli chi li fa e i dati quando vengono distrutti? Se questa nasce come un’esigenza sanitaria lì deve finire, i dati non devono essere utilizzati diversamente”.
Sul vino e sul turismo del vino il primo cittadino ha detto di avere effettuato una conference call con molti operatori, tra cui Alan Friedman, l’ex sindaco di Milano Albertini, il sindaco di Parma Pizzarotti: “Noi siamo un’economia di eccellenza ma al tempo stesso fragile – ha detto De Mossi –. Sappiamo bene quali eccellenze abbiamo nel vitivinicolo. Ma se non si rispettano ordini e commesse un grossista sudafricano andrà a comprare il vino cileno o australiano. Abbiamo una immagine da rispettare, non si può perdere credibilità. La crisi blocca affari per un miliardo e 300 milioni di euro. Le nostre aziende devono avere la possibilità di esportare e di rimettersi in moto. Almeno la metà dei turisti che lo scorso anno sono venuti in Italia hanno comprato una o più bottiglie di vino. Stiamo lavorando per le iniziative che erano in programma e farle nella seconda parte dell’anno, e ne faremo anche altre”.
Sulla fase 2: “Fare aperture differenziate di regione in regione è un rischio perché si va anche ad alterare il mercato – ha dichiarato il sindaco –. C’è anche il tema della concorrenza da considerare. Andare ‘sparpagliati’ è molto rischioso. Io spero che si riapra il prima possibile, la nostra è una economia di cristallo”.
Sulla Fondazione Mps: “La mia volontà non è quella di fare polemica – ha dichiarato il primo cittadino –, ma ogni istituzione cittadina deve svolgere il suo ruolo. Il Comune ha il dovere di chiedere l’azione risarcitoria. Mi pare di essere stato anche anglosassone nei toni, che sono stati coerenti. Ci sono dei momenti in cui il tempo ci manca, e questo è uno snodo fondamentale. Vorremmo avere più tempo, ma non lo abbiamo. Non ci deve essere nessun tipo di risentimento. La città sta aspettando. Servono risorse economiche per ripartire”.
Gennaro Groppa