Fondazione Qualivita lancia il festival culturale che porterà a Siena cultura, gastronomia ed eccellenze

Un grande festival per celebrare il 25esimo anniversario della fondazione avvenuta nel dicembre del 2000 con il prezioso supporto delle istituzioni senesi. È quello che ha lanciato Fondazione Qualivita e che, tra febbraio e maggio 2025, farà di Siena il palcoscenico di un dialogo profondo tra cultura, gastronomia ed eccellenza. “Un’opportunità per rafforzare il legame con la città e riaffermarne il ruolo di riferimento internazionale, grazie alla sua straordinaria storia e capacità di innovazione. In collaborazione con Treccani, il festival si propone di celebrare e dare valore alle parole, in particolare a quelle che raccontano la cultura del gusto” aggiungono dalla fondazione.

“Le parole sono strumenti vivi, capaci di esprimere e trasmettere le nostre radici e il nostro patrimonio, intrecciando con sapienza tradizione e innovazione. Nel corso degli anni attraverso il lavoro della Fondazione Qualivita, ho avuto il privilegio di incontrare figure straordinarie del mondo agricolo, uomini e donne che hanno dato un contributo inestimabile alla cultura senese del gusto”. A parlare è Massimo Bray, direttore della Treccani che prosegue: “Franco Bardi ha restituito autenticità all’olio d’oliva con il suo approccio sincero e diretto. Giovanni Righi Parenti ha lasciato pagine indimenticabili sulla nostra tradizione gastronomica. Giacomo Neri e Bernardino Sani raccontano il territorio attraverso ogni calice del loro Brunello. Siena è anche lo stupore dei turisti davanti alla storica Drogheria Manganelli, il profumo del Pan Coi Santi di Lorenzo Rossi del Magnifico e la visione di Andrea Franchetti, che con la Tenuta di Trinoro ha creato un vino apprezzato in tutto il mondo. Alla Banca Monte dei Paschi di Siena la cui storia è profondamente intrecciata con il mondo agricolo, non solo nelle origini e nel nome, ma anche nel suo attuale progetto di rilancio, che punta a sostenere i prodotti di eccellenza. A Donatella Cinelli Colombini dobbiamo le basi dell’enoturismo in Italia, mentre Andrea Bezzini ha salvato negli anni ’80 la razza della Cinta Senese dall’estinzione”.

“Ognuno di loro, insieme ai tanti agricoltori e artigiani del territorio, ha nutrito un patrimonio culturale che si rinnova costantemente, dando energia e identità alla nostra terra. Siena non è solo una città d’arte, ma un luogo dove la cultura si intreccia con il gusto, creando un’eredità che si diffonde con forza e che ci garantisce quel “pregiudizio positivo” in Italia e nel mondo. La città di Siena, con la sua straordinaria eredità culturale, è un luogo ideale per ricordarci che il gusto non è solo piacere dei sensi, ma anche un’esperienza intellettuale e spirituale che ci connette e ci definisce come comunità. Vi aspettiamo al Qualivita Festival per scrivere insieme questo nuovo capitolo della cultura del gusto” conclude Massimo Bray.