Fondo di garanzia, mancano le adesioni: “Le imprese non hanno usato questo strumento”

“Il monitoraggio di settembre ha evidenziato un utilizzo pressoché nullo dello strumento”, lo ha detto l’assessore comunale al bilancio, durante la seduta odierna del consiglio Luciano Fazzi, parlando di quante imprese senesi hanno aderito all’iniziativa del Fondo di garanzia senese. Fazzi ha risposto a nome dell’amministrazione comunale ad un’interrogazione sull’argomento presentata dal consigliere del Pd Bruno Valentini.

“Visto che è importante conoscere gli effetti concreti di questo strumento, visto che le banche che hanno aderito sono stati 3 istituti di credito cooperativo e che altre strutture, come la Fises, hanno scelto di usare un proprio plafond”, Valentini, nella sua interrogazione ha chiesto al sindaco Luigi de Mossi  “quale sia stato il ricorso effettivo delle imprese senesi al fondo di garanzia e se non si ritenga opportuno considerare una priorità assoluta alle piccole aziende cittadine nel destinare le risorse che il Governo ha riconosciuto e riconoscerà agli enti locali, rinunciando ad impieghi non urgenti”.

“Tutto parte a marzo con il primo lockdown da un’idea dell’amministrazione e del membro della deputazione generale di FMps Franco Vaselli. Dopo una approfondita concertazione tra gli attori progetto, Fondazione Mps, Fondazione per la prevenzione dell’usura, le tre banche di credito cooperativo del territorio e la Camera di commercio in rappresentanza delle associazioni di categoria a giugno prende forma il progetto.”, così l’assessore al bilancio ha ricordato la storia recente del Fondo. Nel mostrare i dati del monitoraggio l’assessore ha reso noto che il risultato del monitoraggioci ha spinto ha organizzare incontri con gli attori coinvolti nel progetto per capire le ragioni di questo risultato – prosegue-. Le banche ci hanno fatto sapere di essere state assorbite, nel loro lavoro, da un numero impressionante le richieste per i 25mila euro poi diventati 30mila euro. Gli istituti non erano strutturati per fare fronte ad una massa di richieste così importante”, poi l’assessore ammette: “forse siamo stati lungimiranti e siamo partiti troppo presto, ma questo non pregiudica il fatto che il Fondo possa essere decisivo adesso”.

“I responsabili dell’area commerciale e crediti e i direttori di filiali delle Banche coinvolte, si sono impegnati ad utilizzare lo strumento per le micro e nano imprese del nostro territorio di cui hanno riconosciuto l’utilità. Le associazioni di categoria – ha detto ancora l’assessore – hanno sostanzialmente fornito le stesse spiegazioni delle Banche rimarcando però la validità del progetto ed i riflessi positivi che può generare sul territorio e ai propri associati. Le Fondazioni hanno creduto da subito ai provvedimenti e di essere operative e rapide quando chiamate a fornire la garanzia. Si ritiene che nei prossimi mesi il Fondo di garanzia senese possa avere un rapido sviluppo ed ora più che mai possa esplicare tutta la propria efficacia andando a fornire alle micro e nano imprese del territorio quella iniezione di liquidità immediata che consenta alle stesse di gestire più serenamente questo secondo impatto determinato dalle nuove chiusure”.

Valentini ha replicato. “Sono soddisfatto di avere appreso che questa misura presentata con toni trionfalistici non è stato di fatto usata dalle imprese. Dico all’amministrazione di avere più prudenza e raziocinio quando davanti ad una crisi così importante del sistema economico si vogliono mettere a punto strumenti che poi si rivelano inadeguati rispetto alla domanda degli imprenditori locali”. E su Facebook rincara la dose: “Un altro annuncio vuoto di conseguenze. Ancora una volte il comune di Siena non ha saputo mettere a disposizione del sistema economico strumenti ed aiuti aggiuntivi rispetto a quelli garantiti dallo Stato o dalla Regione”.

MC