Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Francesco Conte, titolare di Skile’, che replica a quanto affermato da Roberta Di Nardo, ragazza non vedente che aveva denunciato di essere stata costretta a uscire fuori dallo stesso pub perché il suo cane guida non poteva rimanere nel locale
Spett.le Redazione,
in qualità di titolare del pub, desidero replicare in merito all’articolo pubblicato, nel quale il mio locale è stato individuato come teatro di un presunto episodio che ha causato un grave danno d’immagine. Ritengo pertanto necessario precisare come si siano realmente svolti i fatti.
Innanzitutto, e senza timore di smentita, desidero sottolineare che la Sig.ra Di Nardo è nostra cliente abituale e ha frequentato il pub in diverse occasioni, sempre accompagnata dal suo cane guida. Già questo dettaglio dovrebbe far riflettere.
La sera in questione, l’intera comitiva, di cui la Sig.ra Di Nardo faceva parte (come riportato anche tra le righe nell’articolo), è entrata nel locale e si è accomodata autonomamente ad un tavolo, senza verificare preventivamente la disponibilità. Per ragioni organizzative e lavorative – dovute alla gestione delle sale e dei gruppi presenti – ho semplicemente invitato il gruppo ad accomodarsi in un’altra sala, presso un tavolo che ritenevo più idoneo.
Desidero precisare con forza che non è mai stato rifiutato l’ingresso o la permanenza del cane guida, che è stato, e continua ad essere, benvenuto nel nostro locale. Il cane, peraltro, è anch’esso un nostro “cliente” abituale, avendo accompagnato la Sig.ra Di Nardo in altre occasioni, dove è sempre stato accolto con calore e rispetto.
Nessuno, dunque, ha chiesto alla Sig.ra Di Nardo di uscire, di lasciare il locale o di allontanare il cane guida. Nonostante questo, e in modo per noi del tutto incomprensibile, la Sig.ra Di Nardo ha deciso di lasciare il locale, mentre il resto della comitiva stava regolarmente prendendo posto al tavolo assegnato.
Tengo a ribadire che gli animali sono ammessi e benvenuti nel nostro pub, come chiunque ci conosca sa bene. Questa caratteristica è da sempre pubblicizzata e rappresenta un elemento distintivo della nostra attività.
Ciò che è realmente accaduto è che alla Sig.ra Di Nardo è stato semplicemente assegnato un tavolo diverso da quello che probabilmente avrebbe preferito. È davvero difficile comprendere come questa circostanza possa essere stata fraintesa al punto da trasformarsi in una narrazione completamente distorta, che danneggia ingiustamente l’immagine del nostro locale.
Siamo consapevoli dell’importanza del nostro lavoro e dei sacrifici quotidiani che esso comporta, e proprio per questo motivo riteniamo doverosa una correzione onesta della vicenda, in modo che rispecchi fedelmente quanto accaduto.
Dal nostro canto, continueremo ad accogliere con il massimo rispetto tutti i nostri clienti, assegnando i tavoli in base alle esigenze organizzative, mantenendo allo stesso tempo l’immagine pet-friendly che da sempre ci contraddistingue.
Allego, a tal proposito, l’immagine che pubblicizza da tempo il nostro locale come accogliente e aperto agli animali.
Francesco Conte
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