Si muoveva aproffittando dell’oscurità ma questo non gli è servito per evitare l’arresto. E’ finito in manette un albanese di 26 anni secondo la polizia responsabile di tutta una serie di furti avvenuti nelle ultime settimane nel Bruco e a Ravacciano. L’attenzione degli uomini della squadra mobile, quando ormai nel pomeriggio era già calato il buio, è stata attirata in via del Vecchietta da un giovane che camminava trafelato e guardandosi intorno. I poliziotti, in borghese, hanno seguito per un tratto il sospettato, che però ad un certo punto, ha cercato di scappare, gettando via un paio di guanti da lavoro. Acciuffato nel giro di pochi metri, quel giovane aveva in tasca una torcia elettrica, che, insieme ai guanti da lavoro poco prima lasciati cadere, è subito apparsa ai poliziotti l’armamentario tipico del topo d’appartamento. Anche se G. M. – queste le iniziali del giovane che aveva cercato di sfuggire al controllo di polizia –, 26enne albanese, ha tenuto con i poliziotti la bocca cucita, rifiutando di rispondere alle domande e dando indicazioni fuorvianti, gli investigatori hanno ugualmente individuato l’abitazione nel centro storico, presa in affitto “al nero”, dove il giovane albanese viveva da circa un mese dopo aver alloggiato per tre settimane in un noto albergo cittadino. A casa del giovane trovato denaro, un bilancino di precisione utilizzato per pesare oro e preziosi frutto dei furti in abitazione, nonché vari oggetti di bigiotteria, alcuni dei quali sono stati riconosciuti come propri da un’anziana che ha subito un furto in casa lo scorso 6 dicembre.
Tutto conduce a concludere che al giovane albanese possano essere attribuiti i numerosi furti verificatisi negli ultimi tempi nella contrada del Bruco ed a Ravacciano. G. M. è stato condotto, a Santo Spirito.