Furto nella Contrada della Pantera, appena due ore fa.
Un pomeriggio come tanti, la vita nel rione che si snoda tra gli impegni dei contradaioli soprattutto quando – come stasera – ci si appresta ad organizzare una cena. Ci sono il priore Pasquale Colella, l’economo di società, altri consiglieri, persone che – chi non è di Siena forse non lo sa – tirano avanti con passione e in maniera volontaria l’attività della Contrada che rappresenta, nel microcosmo senese, il tessuto sociale più profondo.
E se fino ad oggi molto si è detto sulla sicurezza in centro determinata proprio dalla presenza viva e attiva delle Contrade, oggi siamo costretti a constatare che la ferita anche nella ‘Siena felice’ è ormai davvero profonda. E che Siena no, non è più quella di prima.
Negli ultimi mesi sono stati tantissimi i furti in appartamento in tutto il centro storico, anche in pieno giorno, costituendo – questo – un rischio anche per le vittime dei ladri, nel caso questi fossero stati sorpresi mentre rubavano. Dal periodo di Natale in poi un continuo susseguirsi di reati contro il patrimonio e anche di segnalazioni da parte dei cittadini che, su indicazioni delle forze dell’ordine, cercano di prestare massima attenzione a individui o movimenti sospetti.
E’ anche grazie a questo che spesso il lavoro di polizia e carabinieri viene supportato, oltre ai grandi controlli che vengono effettuati ma che, purtroppo, non riescono a frenare l’ondata di microcriminalità che in una comunità come quella senese, piccola e non abituata a certi gesti, crea allarme. E forse anche quella esasperazione che alla fine genera ‘mostri’.
“Eravamo in via San Quirico -racconta il priore Pasquale Colella (nella foto, sotto) – con l’economo di Società e altri contradaioli, stavamo valutando alcuni lavoretti da fare nel museo e, come tutti i pomeriggi, ci stavamo organizzando per le attività della Società. Tra l’altro, stasera abbiamo una cena ed anche per questo i locali sono aperti fin dal pomeriggio.
Il ladro o i ladri hanno approfittato – osservando bene i nostri movimenti – della nostra distrazione, anche se ci si trovava a pochi metri dall’ingresso della Società, per entrare dalla porta chiusa ma non a chiave, prendere la cassa dal bancone del bar (nella foto principale) dove solitamente la teniamo, ed uscire. Non abbiamo potuto far altro che constatare il futo quando siamo rientrati. E non per il valore, nelle Contrade non si trovano così tanti soldi, c’era solo il fondo cassa del bar ma è il principio. Mai era successo prima che fosse colpito il cuore vero di Siena.
Abbiamo sporto denuncia alla polizia ma al di là del valore, come ho detto pari a zero, dell’oggetto rubato, vorrei invitare le altre consorelle a prestare la massima attenzione perché oggi è accaduto alla Pantera ma ormai il modo di fare che abbiamo, come se fossimo in famiglia, non è più possibile: la porta aperta non può più essere lasciata, oggetti incustoditi neppure e si deve fare attenzione ai locali e al patrimonio che appartiene alle Contrade. Sono turbato per questo, perché ormai anche il cuore delle Contrade è stato ferito”.
Katiuscia Vaselli