Il suo spettacolo che si terrà al Santa Maria della Scala non è passato in sordina ma negli ultimi giorni ha invece portato alla nascita di alcune polemiche dai banchi dell’opposizione. A Siena il 16 gennaio il giovane filosofo Diego Fusaro, noto per le sue posizioni sovraniste, presenta “Bibbiano”, una serie di letture musicali di denuncia sui fatti accaduti nei comuni della Val d’ Enza. I suoi monologhi si fonderanno alla musica di Marco Fusi e saranno eseguiti dal vivo. Prima dello spettacolo Fusaro presenterà Il Dio mercato la Chiesa e l’Anticristo, opera del giornalista senese Antonio Socci. Lo stesso Socci presenterà il libro di Fusaro Glebalizzazione, la lotta di classe al tempo del populismo.
“Glebalizzazione è una critica filosofica alla globalizzazione – spiega Fusaro-. Il mio lavoro su Bibbiano narra le vicende accadute in Emilia- Romagna partendo dai ragionamenti del mio libro Il nuovo ordine erotico“. Come già detto sia il Pd che Per Siena hanno protestato vivamente contro l’amministrazione comunale. ” ‘Parlateci di Bibbiano’ è stato il mantra sovranista del 2019, per il quale nessuno ha ancora chiesto scusa al sindaco Andrea Carletti, descritto come un orco venditore di bambini. Una vicenda triste, delicata, dolorosa, ma dove sia il mostruoso gender lo sa solo il filosofo ‘marxista’ fondatore di Vox (partito che ha lo stesso nome dei neofranchisti spagnoli ed ha una forte impronta nazionalista e sovranista)- cosi ha commentato il segretario dell’unione provinciale del Pd Andrea Valenti in un post-. […]La giunta di Siena usa i soldi per il sostegno ai minori per questa iniziativa. Al Santa Maria della Scala. È tutto legittimo. Ma è incredibile”.
“Qualcuno sembra essere sorpreso dell’iniziativa promossa dall’amministrazione di destra al Santa Maria della Scala con Antonio Socci e Diego Fusaro (ma senti!) per di più utilizzando stanziamenti destinati ai bambini, non certo alla propaganda politica- queste invece le parole di Pierluigi Piccini, di Per Siena affidate ad un suo post sul blog-. È evidente, come avrebbe detto Gramsci, che è in corso qui da noi una presunta battaglia delle idee per la conquista del senso comune, dalla quale dipende la legittimazione a governare, riconoscimento che oggi non proviene a questa maggioranza dalla capacità di governo. Siena è in ritardo rispetto a ciò che è avvenuto a livello più generale, visto che il fenomeno sovranista è ormai in fase di ridimensionamento”.
Sul caso anche il filosofo fondatore del movimento Vox Italiae ha detto la sua. ” Sarebbero opinioni legittime se avessero visto lo spettacolo. Su ciò di cui non si può parlare bisognerebbe fare silenzio – questa la risposta di Fusaro-. Nel mio spettacolo non c’è niente di politico, possono venire a vedere per capire di cosa si tratta. Non voglio però entrare in questioni di politica locale di cui non so niente”. La sua riflessione poi si è spostata nel commento della situazione culturale italiana. “Non mi arrogo il diritto di giudicare ma manca il coraggio di criticare l’esistente. La cultura del tempo, negli anni 60, era ‘contro’ oggi invece è ‘per’ l’ordine dominante, oggi la parte maggioritaria di chi fa cultura contesta i contestatori delle classi dominante, della Ue, del libero mercato, della globalizzazione”.
Marco Crimi
Foto presa da Spazio Politico(link qui)