Ormai da qualche giorno c’è una novità nelle cartelle, nelle scuole e negli scaffali dei senesi più piccoli, stiamo parlando dei quaderni con i colori delle 17 Contrade, “Sò Quadro” e “Spiffero”, un vero e proprio fenomeno editoriale che a partire da dicembre ha rubato la scena nelle edicole e nelle librerie della nostra città. Dietro questa idea, all’apparenza semplice, c’è un realtà il grande lavoro di Carlo Covati, che ha curato la parte editoriale, e Gabriella Carpentiero, che si è occupata della grafica e del design dei quaderni. “Tutto questo progetto – spiega la Carpentiero – parte dal mio progetto di diploma per l’Istituto Europeo di design (Ied, ndr.) di Firenze. Dalla mia tesi è nato il progetto Palio 365, che parte dal presupposto di riportare colori e stemmi delle Contrade nella quotidianità dei senesi”.
“Il lavoro è iniziato proprio dallo studio delle bandiere e dell’araldica delle Contrade – prosegue -, da questo punto di partenza abbiamo provato a snellire il design e ridurre gli elementi grafici, prendendo spunto dall’insegnamento di Bruno Munari, per avere un risultato semplificato ed avere un prodotto valido tutti i giorni. Ed è proprio questo lo spirito che ci anima, tornare a far vivere in colori e gli stemmi delle Contrade in maniere quotidiana”. “Le prime volte in cui mi sono confrontata con Carlo Covati – spiega – ci eravamo posti proprio questo problema, come fare a rendere popolare Siena e le sue Contrade. Alla fine, ci è venuta in mente l’idea dei quaderni: è difficile immaginare qualcosa di più “pop” della copertina di un quaderno”.
“Per quanto riguarda il futuro – prosegue -, non so cosa ci aspetta. Sicuramente ci piacerebbe proseguire su questi binari, magari allargando l’offerta e il bacino di utenza provando, rimanendo sui banchi di scuola, a passare anche sulle scrivanie dei più grandi. Devo dire che la risposta è stata non solo ottima, ma addirittura entusiastica, tanto che sappiamo che qualcuno dei nostri quaderni è già finito tra le mani di qualcuno più cresciuto”. “Si tratta di un risultato che mi riempie di orgoglio – conclude Gabriella Carpentiero -, in primis perché pur non essendo nata qui ormai mi sento una senese di adozione. In secondo luogo perché quando si tratta di Siena e di Palio, c’è sempre il timore di poter urtare la sensibilità di qualcuno ma credo che si sia percepito il massimo rispetto con cui abbiamo trattato Siena e le sue 17 Contrade”.
Emanuele Giorgi