Gara tpl, il governatore Rossi indagato: “Accuse infamanti”

Il governatore della Toscana Enrico Rossi è stato accusato per turbativa d’asta a Firenze per il bando di gara Tpl (trasporto pubblico locale) da 4 miliardi per 11 anni. Con lui, altri 6 dipendenti regionali sonno stati messi sotto indagine. Immediata la risposta sui social da parte del governatore Rossi che risponde con un tono indignato.

“A volte, ricevere un avviso di garanzia è segno del fatto che si fanno cose importanti a favore dei cittadini e che si toccano interessi che non vogliono mettersi da parte e accettare gli esiti di gare regolari e trasparenti – tuona Enrico Rossi -. Le accuse sono infamanti e ridicole. Aspetto il momento giusto per procedere a querelare i calunniatori a cui consiglio di prepararsi a pagare per le loro diffamazioni”.

L’esposto è stato presentato dalle altre società di trasporto dopo aver perso la gara d’appalto. In particolare, a sollevare la polemica, e di conseguenza, avanzare il provvedimento legale, sarebbero state delle dichiarazioni rilasciate dallo stesso Rossi il 13 novembre 2015. Il presidente si diceva soddisfatto degli esiti della gara quando ancora non si era conclusa. A maggio sono quindi iniziate le perquisizioni a Villa Costanza a Firenze ma anche nella sede di Atolinee Toscana.

“Per quanto mi riguarda l’accusa è di avere rilasciato, il 13 novembre 2015, dichiarazioni sull’esito provvisorio della gara, prima della sua conclusione formale – continua Rossi -. In realtà, coloro che hanno presentato l’esposto nascondono il fatto che la notizia già da un mese era di pubblico dominio e che la stampa e le agenzie nazionali l’avevano ampiamente riportata, poiché la seduta della commissione per l’apertura delle buste era stata pubblica, come prevede la legge, e quindi tutti erano a conoscenza del risultato”.

Adesso spetterà agli enti preposti fare chiarezza sulla questione del bando di gara, sta di fatto che quest vicenda ritarderà di almeno quattro anni la partenza del nuovo servizio di trasporto pubblico, apportando un danno economico nelle casse della regione di due milioni.

(fonte Ansa)

Niccolò Bacarelli