Per Francesco Guarguaglini, sindaco di Radicondoli, “è una follia” la decisione del consiglio dei ministri di dire sì alla compatibilità ambientale per l’impianto di produzione di energia elettrica “Lucignano”, a sud del centro abitato del comune valdelsano.
“Parliamo di una struttura che si incastonerebbe tra la collina di Radicondoli e quella di Belforte – spiega Guarguaglini-. Sarebbe qualcosa di ingombrante che rovinerebbe il meraviglioso paesaggio della vallata. Inoltre questo progetto ha veramente poco senso visto che la capacità produttiva sarebbe solo di 5 megawatt all’ora, mentre nel più piccolo dei nostri impianti Enel arriviamo a 20 megawatt all’ora”.
C’è dunque un costo socio-economico-ambientale oltre il quale non si può andare. “Non siamo assolutamente contro la geotermia, tutt’altro. Ma è come se qualcuno volesse istallare un impianto nel mezzo di Piazza del Campo. Non credo che i senesi la prenderebbero bene. Ricordo inoltre che la geotermia è una fonte energetica che prima di essere sfruttata va saputa governare. Ed Enel lo fa da cinquant’anni in quelle che sono aree idonee…”.
La storia di Lucignano è ultradecennale: già nel 2011 infatti la zona era stata individuata per un permesso di ricerca su un progetto pilota di sfruttamento delle risorse geotermiche. Da anni il Comune dice il proprio “no” e nel tempo lo ha ripetuto spesso visto che quella di Lucignano rientra nelle “Aree escluse dalla ricerca ed alla coltivazione delle risorse geotermiche”.
Un parere sfavorevole era stato espresso nel 2016. Ed ancora nel 2019 il Comune aveva manifestato alla Regione una chiara indicazione sulle aree non idonee (Ani) all’istallazione di impianti geotermici, tra le quali era ricompresa quella del permesso Lucignano. Pochi mesi fa infine il consiglio comunale con una mozione, “la contrarietà al progetto ‘Lucignano'”.
Marco Crimi