Geotermia, la Toscana punta al raddoppio. Monni: “Governo, basta incertezze”

La Toscana punta al raddoppio della potenza geotermica in tempi brevi. E l’assessore all’ambiente regionale Monia Monni ha chiesto all’Esecutivo di muoversi.

Sulla geotermia il Governo, ha detto Monni, “deve uscire dall’incertezza e metterci nelle condizioni di centrare gli obiettivi fissati sull’energia da fonti rinnovabile fin dalla fine di questo decennio”.

“Le strade sono due: mettere la Regione nella condizione di fare subito le gare, vista la scadenza delle concessioni al 2024, consentendo comunque il riconoscimento degli investimenti che devono essere fatti oggi senza tentennamenti, oppure prorogare le concessioni dialogando con l’Unione Europea con un sano senso di pragmatismo, necessario in questo difficile momento storico. Questa situazione di non decisione comporta solo decadimento, anche ambientale, della risorsa geotermica. Non vi sono soluzioni intermedie, anche perché ogni strada che blocchi lo sviluppo della geotermia in Italia e in Toscana troverà la nostra più ferma opposizione”, ha aggiunto.

Ed ancora: “Affrontare la transizione energetica vuol dire anzitutto ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, aumentare la nostra resilienza e contrastare le cause che incidono sui cambiamenti climatici. Al nuovo Governo chiedo su questo tema risposte chiare e veloci, così come ho fatto negli ultimi due anni in particolare con il Ministro Cingolani”, prosegue.

“La diffidenza che ha rallentato lo sviluppo di questo settore – conclude l’assessore – deve esser superata perché i risultati di una delle più importanti indagini epidemiologiche che siano mai state condotte fino ad oggi, con oltre 10 anni di studi approfonditi, dimostra che non ci siano impatti significativi sulla salute derivanti dall’attività geo-termoelettrica. Un limite allo sviluppo deriva dal fatto che la geotermia viene vista come una risorsa esclusivamente Toscana, ma nonostante ciò incide per il 3% sul mix energetico nazionale e quindi è anche una risorsa nazionale, il Governo centrale deve lavorare perché su questo fronte si compia un vero salto di qualità”.