
Favorire la consapevolezza del problema, dare un sostegno alle persone che vivono al loro fianco e indicare le opportunità terapeutiche disponibili. Sono questi gli obiettivi dello sportello informativo gratuito di Aidap Siena, in occasione della “Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla”. L’associazione italiana disturbi dell’alimentazione e del peso dà la possibilità di prenotare per tutto il mese di marzo una consulenza gratuita, per riconoscere i segnali e intervenire tempestivamente con il supporto di professionisti.
Spiegare perché una persona continui a cercare di controllare l’alimentazione e di perdere peso, nonostante gli effetti negativi sulla salute fisica, sul benessere psicologico e sulle relazioni interpersonali, è un tema ampiamente dibattuto, il trattamento consigliato da AIDAP si basa sulla teoria cognitivo comportamentale dei disturbi dell’alimentazione, ovvero come l’eccessiva valutazione del peso, della forma del corpo e del controllo dell’alimentazione sia il nucleo psicologico dei disturbi dell’alimentazione. Mentre le persone si valutano generalmente in base alla percezione delle loro prestazioni, le relazioni interpersonali, la scuola, il lavoro, lo sport, le abilità intellettuali e genitoriali, le persone con i disturbi dell’alimentazione si valutano in base al controllo che riescono ad esercitare sul peso, sulla forma del corpo o sull’alimentazione.
Come si può intervenire? “Agire in maniera tempestiva e puntuale risulta essenziale – commenta Monica Federico, dietista, responsabile dell’Unità operativa locale Aidap Siena, in occasione della Giornata del Fiocchetto Lilla-, ed è necessario prestare attenzione anche ai cosiddetti segnali d’allarme, che si possono presentare a scuola o nei contesti sociali. Ad esempio, nel momento in cui qualcuno afferma di fare una dieta, evita di fare lo spuntino, trova sempre delle scuse per non mangiare, magari va in bagno frequentemente, indossa degli abiti larghi per nascondere la perdita di peso, o l’aumento di peso. Oppure riporta preoccupazioni per l’alimentazione o il corpo, ed è per questo molto irritabile, ha frequenti sbalzi del tono dell’umore, tende a isolarsi, ha una valutazione negativa di sé e fa fatica a chiedere aiuto. Inoltre, spesso accade anche nel profilo scolastico o comunque anche in persone più adulte sul lavoro, che la persona organizza proprio la giornata con dei rituali precisi in riferimento al pasto ed ha in testa solo questo – prosegue Federico-. Ma ci sono anche altri segnali, come nel basso peso la sensazione di svenimento e di vertigini, le mani fredde, o i palmi delle mani giallo arancio, pelle e capelli molto secchi e disidratati”.
Dai segnali si passa all’azione e questa spesso passa attraverso la colpevolizzazione della famiglia e invece serve la consapevolizzazione non solo dei familiari ma anche degli insegnanti o degli allenatori. È necessaria una rete di consapevolezza e comprensione del problema, le persone intorno devono diventare aiutanti e non dei controllori. Ogni caso chiaramente va poi monitorato, e seguito con un piano terapeutico, e noi stiamo portando avanti gli sportelli informativi proprio per aiutare a riconoscere i disturbi alimentari, ed è bene sempre ricordarsi che da questi si guarisce”.