“Dalla morte civile si può passare solo alla morte fisica” queste, le parole del professor Giuliano Amato, giudice della Corte Costituzionale, che questa mattina era presente nell’aula magna del rettorato dell’Università per la Giornata della memoria. Il 27 gennaio è una giornata piena di sentimento e significato che fa rivivere il ricordo di milioni di vittime ebree e non solo, morte a causa di un’ideologia razzista, priva di significato.
Per l’occasione, il professor Amato ha tenuto una interessante lectio magistralis, alla presenza di un centinaio di ragazzi delle scuole superiori senesi, per parlare di quello che furono le leggi razziali emanate da Mussolini nel ’38, e del genocidio subito dal popolo ebraico.
“La Giornata della memoria ci deve servire per ricordare gli orrori sostenuti durante la seconda guerra mondiale – dice il professor Giuliano Amato – l’odio razziale è un percorso fatto di piccoli passi, piccoli passi dove, a lungo andare, ci possiamo assuefare fino a quando non ci sarà quel particolare strappo; allora non sapremo più distinguere ciò che è bene da ciò che è male”.
La giornata deve mantenere il ricordo vivido, cercando non tanto di capire la sofferenza di chi quegli anni li ha vissuti veramente, ma far capire quali siano stati i percorsi che hanno portato migliaia di persone ad accettare le leggi razziali, questo il senso dei discorsi di Amato.
“‘Gli ebrei esistono dal tempo dei re ( di Roma ndr), e non so dire se fornirono loro gli abiti dopo il Ratto delle Sabine’ – continua Amato citando Mussolini -. Da quella frase iniziò una vera e propria persecuzione e poi dal manifesto della razza, che sosteneva che gli italiani non potessero contaminarsi accoppiandosi con un’altra razza extraeuropea compresa quella ebraica. Da lì, è iniziato un moto continuo di una palla che rotolava lungo uno scivolo diretto verso l’inferno”.
Non è mancato, in questi giorni, il dissenso sulla presenza a Siena del professor Amato per la Giornata della memoria. Sui social e tramite note stampa si è scatenata la polemica, Amato è stato ritenuto inadeguato per l’evento, soprattutto in una città come Siena dove lui è stato definito ‘protagonista silente del disastro Mps’.
“Ognuno può avere la propria opinione ed è giusto che la manifesti – replica Francesco Frati, rettore dell’Università di Siena -. Nessuno ha avuto da dubitare sull’importanza della giornata della memoria, noi vogliamo mandare un messaggio ai ragazzi, alla città. La presenza dei moltissimi studenti, sancisce il successo di questa giornata credo che l’obiettivo della giornata della memoria sia stato raggiunto, cioè offrire agli studenti un momento di riflessione e una conoscenza maggiore di quelli che furono quei fatti, affinché cose di quel genere non si ripetano più”.
Niccolò Bacarelli