Domani, giovedì 6 aprile, ricorre la Giornata mondiale dell’attività fisica, un evento internazionale che mette in risalto l’importanza di promuovere uno stile di vita attivo e una regolare attività fisica, in tutta la popolazione e in ogni fase della vita. Anche la Asl Toscana sud est da sempre sostiene e realizza iniziative e progetti di salute per favorire il movimento a tutte le età.
Il claim della campagna di sensibilizzazione 2023 è “Divertiti! Fai Movimento!”, un invito che vuole ricordare e sottolineare che il movimento è socializzazione, condivisione e anche divertimento. Adottare, ogni giorno, uno stile di vita attivo rigenera sia il corpo che la mente. Su questo concetto nascono le iniziative indirizzate agli studenti delle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, delle province di Grosseto, Siena e Arezzo.
“Da anni, su tutto il territorio della Sud est è attivo il progetto ‘Stretching in classe’, una serie di semplici esercizi di allungamento, appunto, di 10 minuti circa, tra una lezione e l’altra – spiega Aniello Buccino, responsabile Educazione alla salute e afferente al dipartimento delle Professioni Tecnico Sanitarie, della Riabilitazione e della Prevenzione –. Gli esercizi sono illustrati su un poster appeso in classe e vengono mostrati, a turno, direttamente dagli studenti eruditi dagli insegnanti, a loro volta formati appositamente dai fisioterapisti della Asl. Gli obiettivi sono mirati a ridurre i problemi derivanti da una posizione scorretta ai banchi e a rendere gli stessi alunni protagonisti del messaggio educativo, stimolando lo sviluppo della consapevolezza del sè corporeo ed emotivo. Il progetto si declina nella versione adatta ai bambini della scuole per l’infanzia, diventando ‘Stretching che favola!’: attraverso il gioco di imitazione dei personaggi di una favola, inventata ad hoc e strutturata sulla base dei principi dello stretching, si offre ai bambini un’esperienza di gioco in movimento durante la vita scolastica, conciliando così creatività e attività fisica. Altra iniziativa è ‘Un miglio al giorno intorno alla scuola’, pratica che integra la possibilità di fare didattica con una passeggiata nei pressi della scuola per almeno 20 minuti, combattere la sedentarietà che caratterizza anche le lezioni tradizionali e migliorare il benessere, valorizzando la socializzazione tra i pari”.
In linea con la promozione alla salute, ma destinata a un target più specifico, è l’Afa, attività fisica adattata, che nella Sud est è affidata ai tecnici della riabilitazione del dipartimento Professioni tecnico-sanitarie, della riabilitazione e della prevenzione, diretto dalla dottoressa Daniela Cardelli.
Antonio Albino, referente aziendale Afa, spiega di cosa si tratta: “Per Attività fisica adattata si intendono programmi di esercizio, svolti in gruppo e rivolti alle persone con problemi cronici di salute, finalizzati all’acquisizione di stili di vita attivi e a prevenire o mitigare le disabilità. I corsi Afa prevedono 4 programmi specifici, articolati sulla base delle competenze funzionali, di particolari condizioni croniche definite e secondo un’analisi del rischio caduta dei soggetti. I principali destinatari si distinguono in persone con autonomia funzionale conservata, persone con autonomia funzionale conservata ma a rischio caduta, persone con ridotta competenza funzionale, persone con fibromialgia. I pazienti che intendono partecipare ai corsi Afa vengono valutati dai fisioterapisti aziendali per mezzo di un’analisi tecnica specifica, al fine di garantire la corretta assegnazione al programma più idoneo. I corsi vengono erogati da strutture esterne (palestre, associazioni, enti di promozione sportiva, etc), tutte autorizzate dall’Asl che ne monitora qualità e sicurezza”.
L’OMS definisce l’attività fisica come qualsiasi movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici che richieda dispendio energetico. L’attività fisica si riferisce a tutti i movimenti, anche durante il tempo libero, per il trasporto da e verso i luoghi o come parte del lavoro di una persona.
Tra i quattro principi su cui si basa il progetto ministeriale ‘Guadagnare salute’, oltre a comportamenti alimentari salutari, lotta al tabagismo, lotta all’abuso di alcol, viene contemplata, ovviamente, la promozione dell’attività fisica. Tuttavia, oggi, oltre l’80% degli adolescenti e il 27% degli adulti, 1 su 4, non soddisfano i livelli di attività raccomandati dall’OMS. Ciò non riguarda solo le persone nel corso della loro vita, ma pone anche un onere finanziario sui servizi sanitari e sulla società nel suo insieme. Il piano d’azione globale dell’OMS sull’attività fisica 2018-2030 (GAPPA) ha fornito raccomandazioni per aiutare i Paesi ad aumentare i livelli di attività fisica all’interno delle loro popolazioni, sviluppando e attuando politiche sociali dedicate, per esempio garantendo strade più sicure per andare in bicicletta e camminare, opportunità accessibili per la ricreazione attiva dove le persone vivono, lavorano e giocano.
È ampiamente dimostrato che un’attività fisica regolare aiuta a prevenire e gestire malattie non trasmissibili e croniche, come cardiopatie, ictus, ipertensione, diabete e alcuni tumori. I benefici sono molti e impattanti: riduce i sintomi di depressione e ansia, migliora le capacità di pensiero, apprendimento e giudizio, garantisce una crescita e uno sviluppo sani nei giovani, aumenta l’aspettativa di vita migliorando il quadro di salute psico-fisico e la qualità della vita in generale.
L’inattività fisica è uno dei principali fattori di rischio di mortalità per malattie non trasmissibili. Le persone che non sono sufficientemente attive hanno un rischio di morte aumentato dal 20% al 30% rispetto a chi svolge movimento sufficientemente.
Il commento della dottoressa Cardelli: “Come è evidente da tutte le iniziative messe in campo, e altre ne stiamo progettando per il futuro, il nostro Dipartimento è particolarmente impegnato nelle attività di promozione dell’attività fisica. In modo particolare dopo il covid che ha determinato una difficoltà per molti, soprattutto per giovani e anziani, a riprendere le attività sportive, ludiche e motorie, svolte in precedenza, dato confermato dalla diminuzione degli aderenti all’Afa. Per questo stiamo avviando una serie di collaborazioni anche con il mondo del volontariato per promuovere ulteriormente e in maniera sinergica l’attività fisica così salutare”.