Siena

Giorno della Memoria, “Odio e indifferenza ci faranno ripetere quanto è accaduto in passato”

La paura è quella di ripetere gli stessi errori del passato. Escono fuori queste sensazioni tra i cittadini senesi che si sono messi a riflettere su quale sia il significato del Giorno della Memoria. L’idea è che l’enorme costo di vite pagato in quella che è stata la più grande tragedia dell’umanità non sia servito come insegnamento.

Un timore condiviso soprattutto perché si ripetono gli episodi di odio, di intolleranza e di violenza. Basterebbe ricordare quanto è accaduto in Toscana pochi giorni fa con il giornalista Marco Botti che è stato vittima di minacce e di insulti di stampo nazifascista subiti, sabato 23 gennaio, durante la ‘passeggiata virtuale’ nei luoghi dell’antica comunità ebraica aretina.

“Questo è sempre un tema di grande attualità”, sostiene il consigliere di Per Siena Massimo Mazzini. “Io ho vissuto in Polonia e ho avuto l’opportunità di visitare i campi di concentramento come Treblinka e Auschwitz-Birkenau, sono luoghi di grande tristezza per l’umanità. Poche volte nella mia vita ho pianto come quando mi sono trovato lì”. Mazzini si appella poi ai più giovani “Non dimenticate”. “Ci stiamo dimenticando i massacri fatti dall’uomo nel’900. I ricordo è un impegno: è’ più facile dimenticare ed andare oltre, così come adesso è facile rimanere indifferenti verso situazioni che sono drammatiche”, sottolinea Dina Biagioni.

La giornata della memoria rappresenta “l’occasione per lavorare sulla coscienza umana, dobbiamo capire ciò che è successo per fare si che non riaccada”, così Marta Borracelli, una giovane studentessa che aggiunge “quello che è successo negli anni’ 30 e ’40 non è uscito così, dal nulla, dalla nostra indole. Ha forme e visibilità diverse, ma è ancora insito nell’uomo”. “Non bisognare fare passare come giusto quello che sta accadendo adesso – racconta un’altra ragazza-. Bisogna cercare di sopprimere l’odio che sta circolando nella società, dobbiamo cambiare e imparare dal passato. La scuola è maestra di vita”.

Qualcuno però la pensa diversamente. “Nel 2021 non ci dovrebbero essere quelle ideologie e mentalità che hanno causato tutto”, afferma uno studente “ma tra i ragazzi della nostra età c’è un’apertura mentale che probabilmente ci farà evitare di ripetere tanti errori del passato”.

Marco Crimi

Emanuele Giorgi

 

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