Lui e suo fratello erano stati arrestati dal NORM della Compagnia Carabinieri di Siena circa quattro mesi fa, perché trovati in possesso di due etti e mezzo di cocaina che trasportavano su un’autovettura. Entrambi erano finiti dopo qualche tempo agli arresti domiciliari, ma poi le loro strade si sono, almeno per il momento, divise. Dopo quell’arresto per detenzione finalizzata allo spaccio di un così cospicuo quantitativo di stupefacente destinato anche alla Provincia di Siena, era necessario monitorare i due giovani fratelli albanesi rispettivamente di 25 e 23 anni, residenti a Castelfiorentino ma di frequente presenti nella nostra provincia. Molto spesso si è potuto constatare in passato come Castelfiorentino abbia costituito il crocevia del traffico degli stupefacenti nella parte nord della provincia di Siena, così come Perugia lo è per quanto riguarda il settore sud: la Valdichiana e la Valdorcia. Sono stati pertanto compiuti da carabinieri della Compagnia di Siena dei servizi d’osservazione sotto casa che hanno mostrato come, mentre il 23enne aveva sospeso l’attività delittuosa, almeno per quello che si poteva constatare, il fratello maggiore invece aveva continuato lo spaccio, ricevendo clienti a casa nel trascorso mese di maggio. Dopo quegli appostamenti in borghese e i riscontri effettuati, è partita un’accurata informativa di reato diretta alla Procura della Repubblica di Firenze che si è rivolta al locale Tribunale di Sorveglianza che ha deciso per l’aggravamento della misura cautelare. La palese violazione degli obblighi imposti dall’autorità giudiziaria, e la commissione di reati analoghi a quelli per i quali era già stato arrestato hanno prodotto l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che è stata notificata ieri allo straniero che è finito a Sollicciano. Per un po’ non potrà così rifornire tossicodipendenti della Valdelsa e del Chianti.