
Il recente passaggio del Giro d’Italia da Siena, che ha visto Piazza del Campo fare da cornice al trionfo di Van Aert nella nona tappa, è finito al centro di due interrogazioni presentate dalle opposizioni in Consiglio comunale. A sollevare dubbi sono Giulia Mazzarelli, consigliere del Partito Democratico, e Monica Casciaro, Siena Sostenibile. Al centro delle loro richieste: le spese effettivamente sostenute e l’efficacia delle iniziative collaterali, con particolare riferimento al cartellone “Fuori dal Giro”, che dal 15 al 18 maggio ha animato la città e ha avuto nel concerto di Giusy Ferreri allo stadio Franchi uno dei momenti clou.
Giulia Mazzarelli, consigliere del gruppo Partito Democratico, ha chiesto al sindaco e all’assessore competente di “fornire il costo complessivo sostenuto dal Comune di Siena per l’organizzazione della tappa del Giro d’Italia e per gli eventi del cartellone Fuori dal Giro, con dettaglio delle singole voci di spesa”. La richiesta include anche eventuali costi sostenuti per il concerto di Giusy Ferreri, oltre alla richiesta di dettagli sullo stato attuale del manto erboso dello stadio, “per escludere la necessità di interventi di ripristino”. Mazzarelli sollecita inoltre il computo delle risorse del personale comunale impiegate, la verifica del rispetto dei budget e la percentuale delle spese sul fondo comunale destinato alla promozione turistica, oltre all’eventuale monitoraggio dell’impatto economico e turistico dell’evento.
Sulla stessa linea si muove anche il consigliere Monica Casciaro, che, dopo aver sottolineato nelle premesse come il concerto abbia comportato la chiusura prolungata del parcheggio dello stadio, ha chiesto chiarimenti sui costi sostenuti. Casciaro ricorda che l’amministrazione ha definito l’evento “un esperimento riuscito” e “un’idea da riproporre”, ma chiede di conoscere “per quali motivazioni comprovate l’amministrazione ha definito riuscita tale esperienza, con indicazione dei criteri utilizzati per questa valutazione: affluenza numerica, ritorno economico, coinvolgimento cittadino e visibilità internazionale”.
Le due interrogazioni affrontano infine anche la questione della logistica urbana. Casciaro chiede se “sia stato preventivamente valutato l’impatto sulla mobilità e sull’accessibilità al centro, già segnato dai lavori all’ex Campino di San Prosper”, e se in futuro si riterrà opportuno chiudere parcheggi di rilievo strategico in occasione di manifestazioni simili.
Cinque le domande espresse dal movimento Per Siena, in un comunicato diffuso da Pierluigi Piccini al Comune in merito al concerto di Giusi Ferreri dello scorso 16 maggio. “L’evento ha richiamato – si legge nella nota-, secondo le stime ufficiali, tra le 1.500 e le 2.000 persone. Tuttavia, la spesa sostenuta dal Comune supera i 366.000 euro: una cifra che impone delle domande serie, a partire dalla gestione dell’impianto sportivo e dal ruolo che l’Amministrazione attribuisce a questi eventi nell’ambito delle politiche pubbliche”.
“Ci rivolgiamo all’assessore Loré e all’amministrazione con alcune domande puntuali – prosegue il testo -: In base a quali criteri è stata autorizzata l’organizzazione di un evento musicale in uno stadio comunale, con costi così rilevanti per la collettività? L’utilizzo degli impianti sportivi per eventi culturali può essere positivo, ma richiede una valutazione seria su costi, ritorni e sostenibilità. È stata valutata la possibilità di utilizzare spazi alternativi più idonei e meno onerosi? Siena dispone di luoghi storici e già strutturati per accogliere eventi musicali: dalla Fortezza Medicea a Piazza del Mercato, dai giardini pubblici ai cortili monumentali. Perché si è optato per lo stadio, con la necessità di affittare una copertura temporanea del manto erboso al costo di 73.200 euro? Come si giustificano le determine che sommano oltre 117.000 euro per ospitalità e incarichi artistici, apparentemente riferiti non solo al concerto ma anche alla rassegna estiva e alla stagione teatrale? Cifre importanti che richiedono trasparenza e chiarezza: quali eventi sono stati effettivamente coperti da questi fondi? Chi li ha ricevuti? Con quali modalità di selezione? Esiste un piano strategico per l’uso dello stadio comunale come sede di eventi non sportivi? In caso contrario, si rischia che ogni operazione sia episodica e costosa, senza una visione complessiva né una valutazione dell’effettivo beneficio per la città. L’amministrazione ritiene che questi 366.000 euro siano stati investiti in modo efficace rispetto alle priorità culturali, sportive e sociali della città?”. Per il movimento “la questione non è se si debba organizzare o meno un concerto, ma come si utilizzano risorse pubbliche e strutture comunali, per chi e con quale ritorno reale. Chiediamo all’assessore e all’amministrazione di fornire risposte puntuali, trasparenti e documentate”.