Gli alunni delle scuole alberghiere protagonisti nella seconda edizione dell’Amira Trial Tartare

Una sfida a suon di battuta: la seconda edizione dell’Amira Trial Tartare, organizzata da Confesercenti Siena è giunta al culmine e ben undici ragazzi, provenienti dalle varie scuole alberghiere della Toscana, si sono battuti, proponendo alla giuria la migliore tartare della loro vita, con l’arduo compito di scegliere il bicchiere perfetto per il vino che ha accompagnato il piatto.

Questa mattina, a Palazzo Patrizzi, il suono della carne battuta e dei cristalli dei bicchieri hanno rubato la scena, di fronte ad una giuria di alto livello.

“Quest’anno abbiamo deciso di alzare l’asticella – commenta Gaetano De Martino, referente Amira sezione Siena Chianciano -. Infatti, oltre alla presentazione ed al giudizio della tartare che hanno presentato gli studenti, abbiamo tenuto conto del dress code, perché in questo mestiere l’abito fa il monaco. Inoltre, prima dell’esecuzione della ricetta, i ragazzi hanno dovuto affrontare un test scritto, per testare anche le loro competenze”.

Oltre alle scuole di Colle Val d’Elsa e Chianciano, hanno preso parte all’Amira Trial Tartare, anche gli istituti di Montecatini, Grosseto e Arezzo.

Protagonista dell’evento, anche Opera Laboratori, che impegnata nel portare avanti il progetto di cultura dell’ospitalità in realtà come l’Enoteca Bistrot Il Tempio del Brunello di Montalcino, il Chigiana Art Café, il Battistero Bistrot, Enoteca e Caffetteria e il Ristorante In Carrozza a Siena, è consapevole del valore della formazione in questo settore e, per consolidare il legame con il territorio, ha deciso di offrire una workstation per la realizzazione dei cocktail all’Istituto di Colle di Val d’Elsa.

“Un bellissimo evento – prosegue Gaetano De Martino -. Il livello dei partecipanti è molto alto e per i giudici non è stato semplice selezionare i migliori. Il nostro obiettivo, aldilà della gara, è quello di poter accompagnare gli studenti verso il mondo del lavoro, facendo fare loro esperienza, maturando nella pratica, per poi poter ritrovarsi immediatamente nella realtà lavorativa”.

Pietro Federici