La nuova figura di “ambasciatore” dei vini italiani nel mondo si forma e acquisisce la sua professionalità anche a Siena con i nostri due atenei Università per Stranieri di Siena, Università di Siena in collaborazione con altre università con Associazione Italiana Sommelier (AIS). Dopo il successo crescente delle prime quattro, si sono adesso aperte le iscrizioni alla quinta edizione del Master universitario di I livello “Vini italiani e mercati mondiali” organizzato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con l’Associazione italiana sommelier (AIS), in maniera congiunta con l’Università di Pisa, l’Università per Stranieri di Siena e, come importante novità della nuova edizione, l’Università di Siena.
La partecipazione di quattro atenei toscani rafforza la qualità della proposta formativa e testimonia l’interesse delle istituzioni universitarie toscane al percorso professionale di questo master, focalizzato sulle produzioni enologiche italiane. L’interesse è giustificato anche dalla collocazione lavorativa degli ex allievi delle prime tre edizioni concluse (la quarta è in corso), che coinvolge aziende di numerose regioni italiane, assicurando un livello di placement medio pari al 70 per cento. Gli sbocchi professionali sono molteplici e interessano soprattutto le attività di promozione nazionale e internazionale per singole aziende come per marchi collettivi, gestione e responsabilità del marketing, organizzazione di eventi, attività e strategie di comunicazione.
“Ambasciatori” del vino italiano nel mondo. Il master forma una figura professionale che, sulla base delle conoscenze acquisite sui meccanismi e gli strumenti della comunicazione e sulle tecniche di degustazione, sia in grado di intervenire e operare nei diversi ambiti e settori finalizzati alla diffusione della conoscenza dei vini italiani all’estero, nonché alla loro promozione e diffusione nei diversi mercati mondiali, considerando sia quelli consolidati (USA, Germania, UK…) sia quelli in espansione (Cina, Corea, Russia…), con una particolare attenzione sui paesi “emergenti” dal punto di visto del consumo del vino (India, Africa, Sud-est asiatico, Messico…).
Gli “ambasciatori del vino italiano” sono specialisti in temi che riguardano la conoscenza dei vini italiani, anche attraverso l’acquisizione delle competenze in degustazione, dei territori che li producono e dei risvolti qualitativi, culturali, socio-economici e commerciali, la promozione e le modalità di diffusione, nonché le caratteristiche e le tendenze dei diversi mercati mondiali e dei consumatori internazionali. Dal master escono professionisti con conoscenze nel settore viticolo e in quello enologico nazionale, ottenute anche attraverso la partecipazione al corso di sommelier, con conseguimento del titolo rilasciato dall’Associazione Italiana Sommelier (AIS), richiesto come prerequisito ma conseguibile anche all’interno del Master stesso, come modulo didattico specifico.
Chi può presentare domanda di partecipazione e quando. Il master è diretto a diretto a laureati di primo livello in viticoltura ed enologia, in discipline agrarie-alimentari, economiche, di comunicazione e di marketing o a laureati di primo o secondo livello in altre discipline attinenti al profilo professionale, anche in relazione al percorso e alle motivazioni dei candidati. La richiesta di ammissione è anche aperta a laureandi, che abbiano terminato gli esami di profitto prima dell’inizio delle lezioni e che prevedano di acquisire il titolo di accesso nel corso delle attività didattiche del Master.
E’ possibile richiedere la partecipazione a singoli moduli o semplicemente come uditori. Alcune lezioni si tengono in lingua inglese per favorire l’approccio ai mercati internazionali. Le iscrizioni si chiudono il 7 ottobre 2019. Il corso prevede 400 ore di formazione di aula e 450 ore di stage presso aziende ed imprese del settore della produzione, della comunicazione (old & new media) ed organizzazione di eventi, del marketing e dell’export dei prodotti enologici. Le lezioni iniziano il 7 novembre 2019 e si concludono a inizio giugno 2020 e sono concentrate nei giorni del fine settimana.
Il commento del direttore, Pietro Tonutti. “Quando è stata attivata la prima edizione– commenta il direttore Pietro Tonutti, docente all’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa – l’Italia era appena diventata primo paese produttore di vino e aveva da poco superato la soglia dei 5 Mld di euro di export. La leadership produttiva a livello mondiale è stata mantenuta negli anni successivi, inclusa la vendemmia 2018, e si è verificato un costante incremento del valore complessivo dell’export per un valore che, nel 2018, ha raggiunto i 6.2 Mld di euro, con un incremento del 76% dal 2009 al 2018. E questo trend positivo relativo all’esportazione complessiva (circa il 42% dell’intera produzione) sembra destinato a consolidarsi nel tempo, con dinamiche ed incrementi che variano, tuttavia, da paese a paese”.
“Anche a causa della diminuzione dei consumi interni (circa 37 litri pro capite) e il recente (ultimi 3 anni) aumento delle superfici vitate, l’export del vino rappresenta un fattore di assoluta importanza – prosegue Pietro Tonutti – per il settore enologico nazionale con positive ripercussioni anche su altri aspetti ad esso collegati (turismo, promozione più generale del ‘Made in Italy’). Da qui la necessità di formare figure professionali in grado di creare opportunità e diffondere la conoscenza dei vini italiani e delle 408 DOP, nonché accompagnare, gestire ed implementare i flussi di esportazione in stretta sinergia con il mondo produttivo e le dinamiche che lo caratterizzano (ad esempio i cambiamenti ampelografici del vigneto Italia, l’applicazione crescente di tecniche produttive sostenibili). E’ quindi necessaria una forte complementazione delle competenze viticolo-enologiche e di marketing con quelle più squisitamente di tipo socio-culturale e di comunicazione da integrare con quelle relative allo studio delle caratteristiche dei mercati e delle tipologie dei consumi e dei consumatori internazionali”.
“Tutti questi temi – conclude Pietro Tonutti – sono trattati nei diversi corsi organizzati all’interno dei tre Moduli didattici con un particolare focus sui meccanismi specifici della comunicazione, sulle dinamiche e strumenti e canali del marketing (in particolare quelli con forti prospettive di crescita e di sviluppo quali l’e-commerce) , e sulla conoscenza dei linguaggi del vino anche attraverso specifiche attività extracurricolari (seminari, visite tecniche, degustazioni guidate) organizzate all’interno del master”.