Gli stornelli aprono il Siena Awards. Orsini dei Viva noi: “Un onore. Tanti giovani appassionati portano avanti tradizioni”
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Se avvessimo agli stornelli in una manifestazione di caratura internazionale qualche anno fa, nessuno probabilmente ci avrebbe creduto. Un po’ per gelosia e un po’ per mancanza di opportunità, infatti, il canto senese è rimasto un qualcosa di intimo, racchiuso tra le mura; invece, in questo weekend, una delle più belle ed antiche tradizioni della nostra città, ha avuto il giusto spazio in un contesto internazionale, ossia nella cerimonia di apertura del Siena Awards al Teatro dei Rinnovati, in cui un gruppo di diversi contradaioli ha accompagnato le meravigliose fotografie con i nostri stornelli, vero simbolo di senesità.
“È stato un grandissimo onore poter cantare gli stornelli in un palcoscenico così importante – spiega Filippo Orsini di Viva Noi -. Il nostro è un semplice gruppo di senesi che si ritrova e che canta in maniera molto libera e spontanea senza particolari impegni o regole. Associare i nostri canti, a partire da “La Rondine”, alle foto straordinarie che fanno il giro del mondo ci ha molto emozionato ed è stato ancora più emozionante vedere gli stranieri stupiti di questa cosa”.
Un evento, dunque, che rende merito ed orgoglio alle contrade e che non è arrivato a caso. Come confermato da Filippo Orsini infatti, nell’inverno, sono tanti i giovani che si ritrovano con i più anziani in società o in un bar di città per cantare e per portare avanti ciò che a noi è più caro e che in qualche modo scandisce i tempi dell’attesa che ci porta ai giorni Palio.
“Sono molto fiducioso per il futuro – spiega Orsini -, perché vedo una grande sintonia tra giovani ed anziani, soprattutto per quanto riguarda i canti senesi. Questo però, non è un caso, poiché in fondo il canto è il mezzo più semplice ed accessibile per respirare la senesità, anche perché non è possibile suonare sempre il tamburo o girare la bandiera. Il canto, invece, è molto democratico e crea grande coesione. Non parlo solamente del nostro gruppo, perché durante l’inverno mi capita spesso di vedere giovani contradaioli, sia in società che in un semplice ristorante, che cantano come ci hanno insegnato i nonni e questo è bellissimo”.
Un messaggio di speranza, dunque, che dà forza e ulteriore motivazione per andare avanti e per continuare a trasmettere le passioni ed i racconti della vita e della storia senese.