Il 2020 non è stato solo l’anno del Coronavirus, ma anche di episodi nella scena politica mondiale che rimarranno nella storia. Uno di questi è sicuramente l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, paese che si trova al 10 posto nell’elenco dei più importanti mercati del vino.
In effetti c’era una grandissima preoccupazione per il futuro degli scambi commerciali, per il timore dell’applicazione di dazi doganali alle merci. Sul finire del 2020 fortunatamente questo pericolo è scampato grazie al concordato di libero scambio, che permette la circolazione delle merci senza l’applicazione dei dazi. Una notizia questa, che fa tirare un sospiro di sollievo non solo ai nostri produttori vinicoli, in quanto l’Italia è al primo posto per le esportazioni di vino in Gran Bretagna, ma anche al settore dell’agroalimentare italiano in generale i cui prodotti sono molto apprezzati in quel Paese.
Inoltre proprio in questi giorni, il Regno Unito ha deciso di rientrare come membro dell’OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino) una sorta di Onu del vino, forse nell’ottica di uno sviluppo della produzione interna. D’altro canto però ci sono dei regolamenti europei tuttora in vigore che potrebbero generare dei problemi, verso i paesi non membri. E’ il caso del regolamento EU 2019/2122 secondo il quale “E’ noto che pericolosi agenti patogeni che causano malattie degli animali come l’afta epizootica e la peste suina classica possono risiedere nella carne, nel latte o nei loro prodotti. Tali agenti patogeni potrebbero essere introdotti nell’UE se i prodotti contenenti carne, latte o loro derivati sono spediti per posta o trasportati nel bagaglio dei viaggiatori in arrivo da paesi al di fuori dell’UE”. Sulla base di queste disposizioni sarebbe proibito ai viaggiatori in partenza dalla GB di portare per esempio un panino con prosciutto e formaggio per la trasferta.
A subirne le conseguenze potrebbero essere non solo i turisti, ma soprattutto i camionisti, per i quali il Dipartimento dei Trasporti inglese ha indicato proprio il panino con salumi e formaggio nella lista delle cose da non far entrare nella UE anche se per uso personale. Un curioso paradosso. Chissà quali altre sorprese ci rivelerà la Brexit.
Stefania Tacconi
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