
Nel weekend, Siena si è dipinta di rosa è vero, ma ci sono anche tantissimi senesi che invece, hanno deciso di vestirsi di rosso. Nella giornata di ieri, infatti, sono stati tantissimi i gruppi di ragazzi che hanno raggiunto l’autodromo di Imola per il Gran Premio di Formula 1, vinto da Max Verstappen. Un’esperienza unica per gli appassionati dei motori e tra i senesi, c’è anche chi è partito alle 3 di notte per vedere i propri eroi al volante.
“Siamo partiti di notte per arrivare presto al prato della curva Rivazza – commentano Christian Chiechi e Gioele Bernardoni -. Nonostante il traffico trovato al Mugello, siamo riusciti a trovare un buon posto davanti al maxischermo. Non è la prima volta per noi ad un Gran Premio, eravamo stati anche ad Imola, ma ogni volta è sempre un’emozione particolare: l’attesa per entrare, le sgomitate per prendere il posto migliore e poi tutta l’atmosfera intorno, rendono il Gp di Imola unico”.
Gruppi di contradaioli, tra Bruco, Giraffa, Tartuca, Onda e Leocorno, si sono ritrovati durante la giornata, tutti con la stessa sensazione: aver vissuto un’esperienza unica.
“Io abito a Bologna, perché studio medicina lì – spiega Mirko Stabile – e quindi ho chiamato un amico, che mi ha raggiunto da Siena il pomeriggio precedente. Abbiamo fatto una bella visita nel centro di Bologna e poi l’ho portato a cena a Medicina in un posto tradizionale delle campagne emiliane. La mattina poi, sveglia alle cinque e siamo partiti con il motorino per l’autodromo. È la terza volta per me ad una gara di Formula 1, ma questa è quella più particolare, perché siamo grandi tifosi di Lewis Hamilton e vederlo dal vivo con la rossa è qualcosa di impagabile”.
In più, essendo il simbolo della Ferrari il cavallino rampante, non sono mancate le battute paliesche, visto il momento no della scuderia. Molti senesi, infatti, hanno definito il cavallino rosso una brenna.
“Effettivamente adesso il cavallino rampante è un po’ una brenna – commenta scherzosamente Christian Chiechi -, ma la nostra speranza è quella che la stalla possa lavorare meglio e riportare in pista il bombolone che tutti conosciamo”.
Imola, infine, non è circuito come tutti gli altri. Infatti, alla fine del gran premio non si può non andare a far visita al monumento di Ayrton Senna, per un momento di contemplazione in grado di far venire i brividi.