“Un elogio del valore della sconfitta” che è “il passaggio fondamentale per costruire la vittoria”: l’intervento di Roberto Di Pietra al Graduation day dell’Università di Siena si riassume in questo passaggio.
Di fronte agli 800 neolaureati dell’ateneo, tutti posizionati nella Conchiglia di piazza del Campo, il rettore concentra il suo intervento su un solo concetto. Il motivo viene spiegato all’inizio della prolusione: “Tra gli studenti – dice – sto assistendo a numerosi segnali di malessere e di disagio piscologico vissuti ormai nel quotidiano. La sconfitta ha assunto un connotato innaturale nelle vite dei ragazzi e genera uno stato d’ansia non convenzionale. Le esistenze future non dipendono da un singolo ostacolo”.
Da qui il secondo passaggio dove vengono citate le Olimpiadi, nell’anno di Parigi 2024, dove “l’obiettivo non è vincere ma migliorare sé stessi” ed il Palio: “In questa piazza – continua il rettore – si rinnovano vittorie e sconfitte”. Ed ancora: “l’esasperazione delle performance, l’idea di dover assumere percorsi lineari non è umana. Come comunità educativa dobbiamo modificare questa visione”.
L’aver ricordato che in quest’anno si svolgeranno le Olimpiadi non è un fatto casuale: uno degli ospiti d’onore del Graduation day è Massimiliano Rosolino, ex-nuotatore plurimedagliato. “La laurea per i ragazzi deve essere un primo step, da qui comincia la vita. È come qualificarsi per una gara con la maglia della Nazionale: a quel punto puoi inseguire i sogni. Non si deve avere paura di compiere un errore – sostiene il campione seguendo il ragionamento di Di Pietra- . Auguro a queste ragazze e a questi ragazzi di trovare accanto a sé delle persone esigenti, che spingano a migliorare anche superando momenti difficili”.
L’altra ospite d’onore è Gaia Pianigiani, giornalista senese e corrispondente del New York Times: “Voi laureati siete la punta di diamante della società, adesso è il vostro momento di scegliere. Quando arriverà la tempesta mantenete saldo il timone del vostro cuore. Scegliete per voi stessi. Io l’ho sempre fatto: la mia professione, l’essere una madre e rimanere ancorata alle mie radici”.
Ha preso quindi la parola la vice presidente dell’associazione USiena Alumni Chiara Galgani; Siena, solidarietà, sacrificio e sogno sono state le parole chiave del suo intervento: “Questo giorno rappresenta la sintesi di anni di sacrificio, impegno e perseveranza. E deve essere un momento di gioia e gratitudine. Come voi, anch’io ho percorso un lungo cammino di studio e di sacrificio per conseguire la laurea in questa autorevole Istituzione. Come voi, alla conclusione di questo percorso, ho compreso l’importanza del traguardo raggiunto, ma ho anche avvertito la consapevolezza di essere di fronte a un nuovo inizio”.
“Vorrei che Siena riuscisse nel tempo a restare legata sempre a questo valore così importante, soprattutto oggi – afferma invece Nicoletta Fabio, sindaco di Siena-. Studiare in questa città, vuol dire viverla, essere partecipi delle azioni quotidiane di una comunità che da sempre può rivendicare una forte composizione identitaria. Ma questo non vuol dire che non possa esserci spazio per chi in questa città non ci è nato. La voce dei nostri giovani, tutti, deve essere ascoltata sempre. Cercare di costruire con loro un futuro che possa in alcuni casi permettergli di continuare a considerare la nostra città come una seconda casa credo sia l’obiettivo più grande”.
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