Ieri alla International School of Siena, è stato il giorno dei primi diplomi per gli studenti dell’istituto. Una giornata dedicata in tutto e per tutto ai ragazzi, che hanno potuto celebrare con le famiglie ed i professori la fine dell’intero ciclo di studi. Così, in un soleggiato venerdì pomeriggio di giugno, Antonio Cataldi, Mirco Manetti, Geert Ensing, Iben Nissum, Kim Nussbaum, Claudia Ricci, Alexander Sinitsyn e Lukas Vannucchi hanno detto addio alla scuola che li ha ospitati negli ultimi anni. La scuola, che attualmente si trova in zona Petriccio, è attiva dal 2010, anno in cui alcuni tra gli studenti hanno iniziato a frequentare le elementari. Oggi, dopo 10 anni, ricevono il diploma.
La preside della scuola, Lianne Knibb, non ha voluto sottrarsi ai nostri microfoni, spiegando di essere “tremendamente felice”. La principal, poi spiega: “Sono stati due anni particolarmente difficili, ma i ragazzi hanno saputo reagire”. “Questi ragazzi sono studenti internazionali -continua la preside-, ma rappresentano nel mondo la comunità senese ed hanno davanti a loro un grande futuro”. Infine, Lianne Knibb si concentra sul metodo educativo: “Il programma Ib è un tipo di insegnamento olistico, e, grazie a questo, i nostri ragazzi non smetteranno mai di imparare”.
La scuola, per celebrare al meglio questo giorno, ha anche invitato oratori esterni, come Duccio Mattii, quality director di Gsk. Mattii commenta: “Quella di oggi è una bellissima festa per le famiglie e per i ragazzi”. “La scuola internazionale -continua Mattii- è un incubatore di diversità ed è sicuramente un aspetto importantissimo e strategico per tutta Siena. Anche noi come Gsk siamo contenti di essere così vicini a loro proprio per questo motivo”. Mattii, infine, racconta dell’impegno di Gsk verso la scuola: “Abbiamo fornito un premio particolare per la formazione in materie scientifiche, proprio perché noi ci basiamo sulla formazione scientifica. Inoltre, la stessa scuola sorge su un terreno di proprietà Gsk, così da dare una sede stabile e duratura nel senese”
Infine, a darci le loro impressioni, sono proprio gli studenti. Iben, per esempio, ci racconta di essersi trasferita a Siena originariamente per il lavoro del “babbo”, salvo poi doversi spostare ancora. Tuttavia, è stata la stessa ragazza ad aver deciso di tornare qui a Siena due anni fa: “Mi è sempre piaciuto il senso di unità e di comunità che trasmette la scuola”. Sul futuro Iben ci confida che le piacerebbe andare a Milano, per studiare Scienze Politiche ed intraprendere un percorso legato al mondo del giornalismo.
Una storia diametralmente opposta quella di Mirco, che da Siena dovette partire alla volta di Boston quando aveva appena 5 anni: “Sono stato in America 3 anni, dopodiché ci siamo trasferiti in Svizzera”. “Alla fine -continua Mirco- sono tornato qui a Siena, dove ho frequentato la scuola internazionale”. Dopo questo ciclo Mirco non ha ancora deciso cosa farà della sua vita, per ora dice: “Adesso prenderò un anno sabbatico, dove mi focalizzerò sullo sport. Dopodiché tornerò a Boston, e continuerò a studiare lì, anche se non ho ancora deciso quali materie”.
Emanuele Giorgi