“Grazie, colonnello…” il ricordo di chi, da giornalista, ha lavorato con Colozza

Una vita spesa per la giustizia e la verità senza mai venire meno al rispetto verso le persone. In poche parole era questo il colonnello dei carabinieri in pensione Maurizio Colozza. Un uomo pacato, gentile e nello stesso tempo determinato. La divisa che aveva indossato da giovane e che lo aveva portato prima di arrivare nella nostra provincia in terre martoriate in pratica non l’aveva mai davvero dismessa. Insieme agli uomini della compagnia di Poggibonsi e successivamente ai militari di Siena aveva firmato importanti indagini. L’ufficiale Colozza conosceva bene il lavoro sul territorio perché solo chi ha fatto davvero la gavetta ed è partito dal basso sa come si lavora e quanto sia difficile reperire prove. All’ex colonnello Maurizio Colozza i “lustrini” non sono mai interessati tant’è che quando noi giornalisti chiedevamo con insistenza notizie o particolari su determinati fatti lui sorrideva bonariamente e si trincerava con gentilezza dietro al segreto istruttorio. Consapevole anche della difficoltà del nostro lavoro ci rispettava e noi lo ripagavamo come era giusto che fosse. Nel tempo avevamo instaurato un bel rapporto senza mai infrangere il delicato confine che c’è tra l’investigatore e il giornalista. Negli anni che ha comandato prima Poggibonsi e poi Siena non è mai venuto meno agli obblighi che gli venivano imposti dai vari procuratori di turno e abbiamo toccato con mano il silenzioso e prezioso lavoro a tutela della collettività che portava avanti con i suoi uomini. La sua morte mi addolora personalmente e mi tornano in mente tanti particolari che hanno segnato le nostre rispettive professioni.
Grazie colonnello
Cecilia Marzotti