Otto operai afghani recatisi alle terme di Petriolo per festeggiare il fine settimana con una grigliata di carne, con tanto di carbonella e barbecue a seguito, in plateale inosservanza dei Decreti Ministeriali che ordinano a chiunque si trovi sul territorio nazionale di non uscire di casa se non per “comprovate esigenze lavorative, assoluta urgenza e motivi di salute”. Tale condotta è stata ritenuta particolarmente grave dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Siena che, in attesa di ulteriori determinazioni, ha intanto ordinato ai carabinieri della Stazione di Poggibonsi, competenti in relazione alla residenza del proprietario del furgone, col quale gli stranieri si erano recati nella località termale per dar luogo alla loro festicciola, di dare esecuzione a un “decreto di sequestro preventivo” del mezzo utilizzato dagli afghani per recarsi a Petriolo. Il sequestro preventivo è quell’istituto che si basa sul presupposto implicito che sia già stata accertata la sussistenza di elementi idonei a ipotizzare in concreto un fumus di commissione del reato. Il Pm Dottor Daniele Rosa si è così avvalso dell’istituto per sequestrare qualcosa di pertinente al reato, cioè il furgone, ritenendo che la disponibilità del mezzo da parte del proprietario, uno degli afghani, possa protrarre o aggravare le conseguenze del reato oppure agevolare la commissione di altri reati. Insomma con quel furgone non potranno essere trasportate ulteriori comitive per reiterare la violazione di legge. Il sequestro è stato compiuto dai carabinieri nella mattinata di ieri.