Igor Bidilo “non ha mai avuto, né ha ora, passaporto o cittadinanza russa; al contrario di etnia ucraina, come si può dedurre dal cognome tipico ucraino, è nato in Kazakistan e ha la residenza in un paese occidentale. Non ha mai avuto particolari legami di amicizia con la leadership russa”.
Dopo i servizi televisivi e gli articoli apparsi sulla stampa locale e nazionale è Denis Milovidov, amministratore unico della Sielna, che prepara una vera e propria arringa del socio di maggioranza della sua azienda. E nel difendere il magnate kazako Milovidov critica il “la superficialità e l’infondatezza di alcuni servizi giornalistici e televisivi sulla nostra società e sul suo azionista Igor Bidilo che è stato indicato come un amico personale del presidente russo, addirittura esponente del business russo in Italia”. Milodilov ha annunciato inoltre che nei prossimi giorni sarà pubblicata “una dettagliata smentita destinata ” a Rete 4 (un servizio sull’imprenditore è andato in onda nel programma Fuori dal Coro di Mario Giordano ndr.), ma non solo: “sarà organizzata un’apposita conferenza stampa a nome del signor Bidilo e della società”, fa sapere.
Nel ringraziare i dipendenti per il loro contributo l’amministratore unico di Sielna, a nome suo e di Bidilo, affronta le tematiche che riguardano il conflitto ed assicura: “stiamo lavorando alacremente con i nostri professionisti, in Italia e all’estero, al fine di consentire la regolare ripresa dei finanziamenti di cui hanno bisogno” Sielna e le sue controllate. “In questa situazione imprevista e imprevedibile, chiediamo a tutte le persone interessate comprensione, pazienza e fiducia, certi del fatto che la nostra azienda, assolutamente estranea al contesto che ha determinato le sanzioni, non subirà conseguenze e adempirà a tutti gli impegni assunti”.
“Vogliamo chiarire che il nostro massimo auspicio è il rapido ritorno alla pace. Sentiamo personalmente vicina la tragedia in corso, in quanto moltissimi nostri parenti e amici risiedono proprio in Ucraina”, spiega Milovidov che poi prosegue parlando delle sanzioni imposte “dall’UE e dalla Russia” che “provocano grandi sofferenze anche a persone e imprese estranee al conflitto. Decisioni affrettate, assunte sull’onda dell’emozione per interessi superiori, mettono in difficoltà il settore delle transazioni finanziarie internazionali, al momento fortemente rallentate o addirittura interrotte”.