In queste ore di grande apprensione in Italia per via dell’espansione dei casi di contagio da Coronavirus, c’è il rovescio della medaglia: mentre da un lato si cerca di contenere il contagio per evitare altre trasmissioni e decessi, dall’altro c’è chi specula sulla psicosi che in queste ore ha colpito parte della popolazione.Infatti a fronte dell’emergenza internazionale dichiarata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, la richiesta di mascherine chirurgiche e di altri dispositivi sanitari è salita alle stelle e con essa i prezzi di vendita.
La Guardia di Finanza di Siena, ha scoperto che un distributore di carburante del capoluogo commercializzava, su un tavolino appositamente adibito, prodotti per l’emergenza sanitaria, nello specifico disinfettante e mascherine di protezione senza l’espressa indicazione del prezzo di vendita. Si trattava di mascherine di tipo FFP2, che sebbene facenti parte di confezioni da 10 pezzi, venivano vendute singolarmente al costo di 8 euro cadauna, ad un prezzo evidentemente sproporzionato rispetto al valore normale praticato nel periodo antecedente l’emergenza sanitaria. Da fonti aperte, una confezione di prodotti della specie era commercializzata, in condizioni normali ad un prezzo oscillante da 10 alle 20 euro.
Pertanto si è proceduto a contestare, al titolare del distributore, la normativa in materia di disciplina prezzi, per aver posto in vendita merce senza indicazione del prezzo, applicando una multa che andrà da un minimo di 500 euro a un massimo di 3000 euro, oltre che a sequestrare tutte le mascherine rinvenute in quanto, oltre ad essere state poste in vendita singolarmente ad un prezzo maggiorato, risultavano prive del contenuto minimo delle informazioni merceologiche del prodotto, ovvero mancanti delle istruzioni e precauzioni d’uso, nonché delle specifiche relative alle finalità di utilizzo, informazioni di contro riportate nella confezione originale, comminando per tale violazione una sanzione da 516 a 25.823 euro.