Guerra, la Russia non si aspettava queste sanzioni. E chi lavora nel Governo…

Guerra, la Russia non si aspettava queste sanzioni. E chi lavora nel Governo non può dimettersi perché teme per la propria vita. Siena News propone da oggi ai propri lettori, sperando anche stavolta di offrire un servizio completo e corretto, gradito al pubblico, alcune testimonianze che arrivano direttamente  dalla Russia e dall’Ucraina attraverso il giornale indipendente Meduza*. Si tratta, perlopiù, di testimonianze. Stavolta di russi che lavorano per il settore pubblico. A voi, come sempre, il compito di leggere e avere la vostra opinione in merito. 

 

Il governo russo non si aspettava le sanzioni così dure e ora non sa cosa fare. Ma chi lavora al Governo ha paura a licenziarsi. Vorrebbe dire disertare, e i disertori da noi sono considerati da fucilare. Così le fonti governative al giornale indipendente russo Meduza.

La guerra in Ucraina va avanti da oltre  due settimane. Le truppe russe continuano a bombardare le città e cercano di spostarsi nell’entroterra, ma l’Ucraina si difende con successo. L’Occidente (e non solo), intanto, continua a introdurre nuove restrizioni che colpiscono l’economia russa: la Russia è diventata il leader mondiale per la quantità di sanzioni imposte. Allo stesso tempo, le imprese internazionali stanno fuggendo dalla Russia. Meduza ha parlato con le sue fonti nel settore pubblico russo, dall’amministrazione del presidente ai dirigenti delle aziende statali, per capire se erano preparate a tale scenario (spoiler: non lo erano).

Secondo le fonti di Meduza, circa il 25% dei manager e dei dipendenti delle imprese statali volevano dimettersi subito dopo l’inizio della guerra. Si tratta per lo più di “persone intraprendenti, professionisti con conoscenza avanzata dei processi gestionali e commerciali”.

Tuttavia, dall’inizio dell’invasione non si sono viste dimissioni di alto profilo. Una delle fonti di Meduza, vicina al Governo, lo spiega così: “Il licenziamento è equiparato alla fuga. E se ti diserti, vieni fucilato” (non in senso letterale, almeno per ora – commento del traduttore).

Fonti di Meduza sottolineano che molti alti funzionari e dipendenti di società statali non erano a conoscenza del piano di attaccare l’Ucraina e quindi non si potevano aspettare sanzioni così dure dell’Occidente.

“Nessuno si aspettava questo. Ci siamo preparati agli scenari più stressanti che potevamo prevedere, ma non a questi livelli. Ci aspettavamo sanzioni meno pesanti”, afferma uno degli interlocutori del giornale.

Secondo lui, fino al 24 febbraio 2022, nonostante le sanzioni precedenti, i funzionari pubblici e i dirigenti delle imprese statali potevano comunque raggiungere risultati di lavoro tangibili e impressionanti. “Ognuno poteva dimostrare le proprie qualità professionali. (Il capo di Sberbank German ndr.) Gref è orgoglioso dei suoi successi: ha una banca all’avanguardia per gli standard mondiali. [Sergey] Sobyanin (il sindaco di Mosca ndr.) ha seriamente reso la megalopoli una delle capitali mondiali”, afferma una fonte vicina al governo.

Di conseguenza, secondo le fonti di Meduza, adesso sono coloro che hanno lavorato per raggiungere il vero risultato ad essere tra i più frustrati. “Ora nessuno sarà in grado di raggiungere qualche progresso, nemmeno all’interno del Paese. Lasciamo stare a livello mondiale. La vita sarà sempre più dura”, afferma uno degli interlocutori.

Se prima, secondo le fonti di Meduza, erano previsti alcune promozioni e trasferimenti del personale, adesso sono tutti congelati. Inoltre, è cambiata la sostanza: non è più richiesto l’approccio professionale e tecnologico. “Adesso le persone che contano sono tecnologi ultrapatriottici e politologi”.

(fonte: Meduza )

*Meduza è un giornale online russo che si è dovuto spostare in Lettonia a causa della politica restrittiva russa che persegue da anni giornalisti indipendenti