“Bisogna ricordarci che certe opere parlano nei secoli, bisogna solamente sapere far conoscere il loro linguaggio. Abbiamo talmente tante arte intrisa di spiritualità a Siena che con questa potremo sfruttare nuovi canali per fare evangelizzazione”
Parole dell’Arcivescovo di Siena S.E Cardinale Augusto Paolo Lojudice dette alla presentazione di Una pittura maestosa. I bambini alla scoperta della Maestà di Duccio di Buoninsegna, libro scritto da Maura Martellucci, dal direttore dell’ufficio beni culturali della Diocesi Don Enrico Grassini ed edito da Betti editore. Il piccolo volume è stato presentato oggi, mercoledì 9 giugno, a 710 anni esatti di distanza dalla traslazione del magnifico dipinto di Duccio di Buoninsegna dalla sua bottega alle Due porte fino all’altare della Cattedrale.
A Siena quello fu un giorno di festa le botteghe furono chiuse e per le strade c’era fermento. “Tutto il popolo seguì la tavola nel percorso che la portò in Duomo”, dice Martellucci. “Il libro era nato come uno sfogo tra amici – spiega Don Enrico Grassini- ma, con l’ arrivo del primo lockdown, la scrittura di quest’opera è diventata una necessità. In quei momenti di desolazione ho trovato nell’arte un momento di vita. Raccontare qualcosa di difficile con parole semplici è una sfida, alla fine ciò che abbiamo ottenuto è una storia può rappresentare un momento di incontro anche con chi si trova a Siena ma viene da posizioni culturali differenti diverse”. Incontro è la parola che Grassini usa di più nel suo intervento: “Questo piccolo testo può diventare un terreno di dialogo e di scambio, un terreno da dove nasce la bellezza umana”.
La presentazione odierna ha dato l’occasione per proporre nuove iniziative per fare conoscere ai più piccoli la Maestà di Duccio ed il patrimonio artistico senese. “Sarebbe bello poter trasmettere questa conoscenza attraverso le contrade ed altri canali – prosegue Martellucci-. Ciò che è accaduto è un pezzo della nostra tradizione che non deve essere perso perché ci ha reso ciò che siamo oggi”. Claudio Rossi, rettore del Magistrato delle contrade è dello stesso pensiero: “Il volume potrebbe essere divulgato tra i gruppi piccoli delle Consorelle, potrebbe essere un’iniziativa propedeutica ad una futura visita alla Maestà ed un modo per suscitare interesse e curiosità”.
“Si porta a compimento uno degli intenti di questo consiglio dell’Opera della Metropolitana – osserva il rettore Guido Pratesi – ovvero trovare una soluzione al fatto che i giovani non si avvicinano al Duomo” aggiungendo che l’Opa ” dovrebbe compiere sforzi ulteriori per adeguare gli strumenti per attrarre i giovani”.
Gli autori ci accompagnano in un viaggio nella Siena del Trecento per farci conoscere meglio questo straordinario artista e la sua opera più famosa, e lo fanno attraverso il racconto di curiosità e aneddoti e grazie a un’accurata analisi del dipinto, descritto in ogni aspetto della sua evoluzione nel corso dei secoli.
Nella prima parte Maura Martellucci racconta l’evoluzione della città di Siena tra la fine del Duecento e gli inizi del Trecento, stabilendo un puntuale confronto tra come si presentava all’epoca e com’è oggi al fine di spiegare ai giovani lettori le trasformazioni avvenute sotto il profilo urbanistico e architettonico. Nella sua narrazione sono presenti riferimenti alla politica del tempo, quando a reggere le sorti della città era il Governo dei Nove. Numerose le informazioni sulla vita di Duccio di Buoninsegna, sulla sua formazione e infine sul successo che gli arrise in campo artistico, tanto da ottenere l’incarico di dipingere una delle opere ancora oggi più ammirate, la Maestà.
Nella seconda parte Don Enrico Grassini introduce il lettore alla scoperta del dipinto, con una descrizione dettagliata che tiene conto delle modifiche che questo ha subito nei secoli, a partire dal suo spostamento dall’altare maggiore del Duomo al Museo dell’Opera Metropolitana. Nel libro le parole degli autori sono corredate dalle illustrazioni realizzate da Agnese Mammana e da tavole che mostrano i particolari della Maestà descritti di volta in volta al fine di accompagnare il lettore nella comprensione dei soggetti e delle storie raffigurate.
“Due stimoli per pensare a questo libro: il primo è qualcosa per spiegare Siena ai bambini, poi proprio la Maestà è stata l’idea quando ci ho portato mio figlio”, ha detto l’editore Luca Betti
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