Siena

I cani guida dell’Uici si prendono la scena in città e a scuola nella loro giornata. Pecorelli: “Far conoscere la nostra realtà aumenterà anche il volontariato”

Non disturbateli, perché stanno lavorando, ma quanto è bello vederli all’opera? Sono i cani guida per ciechi ed ipovedenti che oggi hanno avuto l’opportunità di mostrare ai ragazzi delle scuole ed alla cittadinanza le attività che queste persone svolgono con questi bellissimi animali. La giornata dei cani guida, organizzata dall’Uici di Siena, è partita questa mattina al liceo Galilei e nel pomeriggio è proseguita in piazza Matteotti, dove i non vedenti e gli addestratori della scuola cani guida di Scandicci, hanno fatto vedere ai cittadini come si comporta un cane e come le altre persone devono comportarsi con lui.

“I ragazzi hanno risposto molte bene alla visita di oggi – commenta Elena Ferroni, consigliere Uici Siena -. Il cane guida fa parte della vita delle persone non vedenti, ma è importante e fondamentale capire come le persone si devono comportare di fronte a questi animali. La scuola di Scandicci è una delle migliori per l’addestramento dei cani guida ed averli oggi a Siena è veramente un onore”.

Come si sa, ottobre è un mese fortemente incentrato sulla vista; pertanto, l’Uici ha già organizzato diverse iniziative in collaborazione con le istituzioni cittadine.

“L’Uici lavora duramente tutto l’anno – spiega la vicepresidente dell’Uinione ciechi ed ipovedenti Siena Lorena Bandini -. Già questo mese siamo stati molto attivi, poi a marzo abbiamo già in programma diverse iniziative per la settimana del glaucoma, insieme all’Azienda ospedaliero universitaria senese”.

Infine, la neoeletta presidente dell’Unione, ha voluto lanciare un messaggio ai giovani studenti.

“Gli studenti oggi hanno mostrato grande curiosità – spiega la presidente Lucia Pecorelli -. Il mio invito è quello di continuare ad essere curiosi e di entrare sempre di più nell’argomento. Spero, infatti, che con queste visite nelle scuole si possa aumentare il numero dei volontari”.

Pietro Federici

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