Gli esperti delle prossime generazioni nelle crisi umanitarie oggi si formano all’Università di Siena. Stamani infatti è stato presentato il master di primo livello in “Conflict management and humanitarian action” , nato dalla collaborazione fra il dipartimento di Scienze sociali politiche e cognitive e l’associazione ‘Rondine Cittadella della Pace’. Il corso prevede la partecipazione di alcuni esponenti dell’organizzazione medico umanitaria internazionale Medici Senza Frontiere. “Un corso di formazione importantissimo, una naturale prosecuzione delle lauree triennali – ha commentato il direttore generale dell’Ateneo Emanuele Fidora -.La presenza di Medici senza frontiere fa capire l’importanza di questa iniziativa. Il corso inizierà a ottobre – novembre ma le iscrizioni sono già aperte” Nel percorso di studi, fatto da circa 150 -160 ore di lezione ma anche da tirocini e seminari con organizzazioni del settore, durerà un anno e sarà in inglese. Ai laureati saranno offerte competenze altamente specializzate, sia a livello teorico che pratico, nell’ambito della gestione delle aree di guerra e delle situazioni post conflitto. Saranno approfondite le principali sfide globali che il settore umanitario si trova oggi ad affrontare: dalla salute globale alla migrazione, dalla gestione degli interventi umanitari alla negoziazione umanitaria, fino all’advocacy e alla comunicazione. “E’ un’importante professionalizzazione di un settore in continuo aggiornamento -spiega il professore Luca Verzichelli, direttore del master -.Vogliamo formare persone che risolvono problemi in aree delicate come il Mediterraneo”. Il Master sarà rivolto a tutti i laureati triennali e la quota di iscrizione è di 4mila euro, ci si potrà segnare fino al 27 settembre. Oltre all’università gli altri due protagonisti saranno l’associazione Rondine cittadella della Pace e l’ong Medici senza frontiere che forniranno la propria professionalità agli studenti durante le lezioni. “Noi di Rondine vogliamo formare una nuova leadership di ragazzi capaci di risolvere queste crisi – ha detto Franco Vaccari, presidente dell’organizzazione -. Il nostro metodo è stato al centro di una discussione internazionale a Washington a cui hanno preso parte importanti esponenti culturali ed accademici di tutto il mondo. Inoltre chi ha studiato con noi poi ha avuto risposte sempre molto positive lavorando in strutture del settore delle relazioni internazionali”. “Il nostro contributo sarà forte – afferma Tommaso Fabbri di Medici senza Frontiere-. Ci saranno diversi esperti in comunicazione ed advocacy. Io avrò il coordinamento scientifico del master, daremo garanzia che il livello sarà alto per quanto riguarda l’aspetto umanitario”.
Marco Crimi