I giovani se ne vanno da Siena. Muzzi: “Amici del Palio pronti a contribuire per invertire la rotta”

“Tutto scomparso, tutto svanito. Così va la vita. Comunque, essere nati a Siena e doventare senesi è sempre un miracolo degli dèi”. Con questa frase iconica di Giulio Pepi ha avuto inizio il banchetto annuale del comitato amici del Palio nella società della contrada della Tartuca. Una serata, condita come sempre dal suono magico delle chiarine che ci riporta sempre ai giorni più importanti della nostra festa. Un’occasione, inoltre, per lanciare un messaggio di spontaneità e per riportare a quella leggerezza che contraddistingue la vita nelle 17 contrade.

“Veniamo da un anno ricco ed intenso – commenta il presidente del comitato Emiliano Muzzi -. Come tutti sanno, abbiamo proposto un Palio straordinario per i 700 anni della torre del Mangia che però non ci è stato accettato. Il nostro lavoro però, non si è fermato qui: anche per questa stagione siamo riusciti a coinvolgere più di 1500 ragazzi delle scuole del territorio, per insegnare loro i valori del mondo contradaiolo e le sue tradizioni. Purtroppo, oggi, molti giovani sono costretti ad abbandonare Siena dopo gli studi e spesso non tornano più. Essere senesi è un privilegio, come diceva Giulio Pepi, ma purtroppo l’errore che abbiamo fatto è stato quello di ignorare il fatto di essere privilegiati e questo ha fatto sì che molti giovani, al giorno d’oggi, siano costretti a scappare. Invertire la rotta è uno dei nostri obiettivi, perché è fondamentale dare continuità a questa meravigliosa città”.

Il mese di maggio, inoltre, sarà importante per il comitato, poiché torna il “Sona sona campanella”, dove saranno messi in mostra al Cortile del Podestà tutti i lavori dei bambini protagonisti del progetto scuole. In più, in questa edizione, sarà allestito uno spazio della mostra dedicato a Laerte Mulinacci, la cui tesi di specializzazione avrebbe dovuto parlare proprio dei giovani contradaioli e del progetto scuole.

“Questa sera sono molto contento di poter ospitare i membri del comitato amici del Palio – spiega l’onorando priore della Tartuca Simone Ciotti -. Le contrade sono un nostro patrimonio culturale e vengono anche studiate nelle altre parti d’Italia e del mondo. Dunque, è fondamentale conoscere la storia e le tradizioni del nostro mondo, per poterle tramandare alle generazioni future: obiettivo che aveva proprio Laerte Mulinacci e che i ragazzi hanno percepito. Mi è ancora molto difficile parlarne, però stiamo andando avanti ed anche il lavoro fatto da Laerte sta progredendo ed è la cosa più bella e più importante”.

Infine, tra i ringraziamenti, il presidente Muzzi ha incluso anche l’associazione Le Bollicine, con cui il comitato si è unito per fare beneficenza e per aiutare i ragazzi dell’associazione.

Pietro Federici