“Vogliamo delle risposte”, hanno detto a più riprese i lavoratori della Whirlpool nel corso della manifestazione che si è tenuta questa mattina per mantenere accesi i riflettori sulla vicenda della multinazionale statunitense. È stato il primo sciopero con manifestazione di piazza dei dipendenti senesi del gruppo da tanti anni a questa parte. D’altronde la situazione è assolutamente tesa, con i vertici del gruppo che dalla primavera hanno parlato di una “revisione strategica” che riguarderà Europa, Africa e Medio Oriente e poi non si sono presentati e hanno disertato il tavolo aperto al Mise con i ministri Giorgetti e Orlando.
“Negli anni il gruppo ha ottenuto tanti finanziamenti e adesso siamo arrivati a questa situazione – commenta Carlo Neri. – Lavoro alla Whirlpool da venti anni e ora sono preoccupato. Abbiamo visto com’è andata a finire la situazione a Napoli, dove lo stabilimento è stato chiuso. Ma la lotta che è stata portata avanti in quella vicenda ha prodotto almeno incentivi e una buonuscita per i lavoratori. Per il momento non rimane che attendere i prossimi giorni, quando saranno resi noti i dati del terzo trimestre della Whirlpool. A quel punto speriamo che possa riprendere il dialogo con l’azienda. Noi ci auguriamo di sapere qualcosa in più sui piani futuri del gruppo”.
“Non era mai successo in passato che l’azienda si sottraesse al confronto come invece è accaduto adesso – sono le parole di Sandra Barazzuoli. – Non credevo che il sito senese potesse chiudere ad agosto per una settimana, in passato non era mai avvenuto e anzi quello era stato uno dei periodi di maggiore lavoro e produzione. Ora ci si sono messi anche i rincari e i costi alti delle bollette, tutto questo non aiuta”.
“Questo è il peggiore periodo vissuto nel nostro stabilimento e io lavoro in Whirlpool da 26 anni – aggiunge Massimiliano Zanelli. – Attendiamo notizie e informazioni, vogliamo sapere quale sarà il nostro futuro”.