I modi di dire sul vino

Sono tanti i modi di dire sul vino che si sono radicati nella nostra coscienza popolare.

A partire dal più antico “la verità sta nel vino” che ci è arrivato dalla tradizione dell’Antica Roma “in vino veritas”, ma che affonda le sue origini nel greco antico (aletheia en oino).

Questo detto fu enunciato dal poeta Alcinoo di Mitilene vissuto tra il VII e il VI sec. a.C. a significare che l’alcool (se assunto in una quantità superiore a quella di un moderato consumo) tende a slacciare i freni inibitori, per cui la persona tende a rivelare verità più nascoste. Nell’antica Grecia il vino aveva anche una valenza mistica, e veniva assunto per i riti delle Baccanti (le vestali presso il tempio di Bacco Dio del vino) per il suo alto potere inebriante.

Ma il vino dell’antica Grecia non era certo come lo beviamo oggi: era molto concentrato ed alcolico, ma anche molto acido. Per questo veniva allungato con l’acqua e addolcito con del miele (da qui l’ambrosia degli Dei dell’Olimpo). Venendo a tempi più recenti in certe zone di montagna della Toscana si sente spesso dire “che tu mugoli o che tu ‘un mugoli, l’è pan di legno e vin di nuvoli” ai tempi in cui si aveva poco da mangiare, c’era poco da lamentarsi: il pasto frugale consisteva in castagne (pan di legno), e acqua piovana (il vin di nuvoli).

Sempre nella tradizione contadina si ritrova: “Vino di fiasco la sera è bono la mattina è guasto”, per riferirsi al vino di scarsa qualità che una volta veniva infiascato. Molto carino è anche il detto “finire a tarallucci e vino”. Anche qui l’origine è quella contadina, ma del Sud Italia, dove l’accoglienza all’ospite per farlo sentire veniva data offrendo tarallucci e vino.

Oggi si usa quando alla fine di una situazione complicata o tesa, si riesce a risolvere la questione cordialmente. Anche “essere infinocchiati” è un modo di dire che ha legami con il vino. In questo caso gli osti che servivano nelle locande del vino non buono, per ingannare il cliente gli davano da mangiare del finocchio, il cui sapore e profumo intenso confondeva il palato del cliente, che in questo modo non si accorgeva della pessima qualità del vino. I detti comunque sono veramente tanti. Voi quali conoscete? Fatecelo sapere!

Stefania Tacconi