I pasti non consumati nelle mense universitarie a chi è più fragile

Il cibo non consumato che avanza dalla distribuzione dei pasti nelle sette mense a gestione diretta (due a Firenze, quattro a Pisa e una a Siena) dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio della Toscana verrà messo a disposizione delle persone bisognose.

Su impulso della Regione e in collaborazione con la Società della salute di Pisa, l’azienda Dsu Toscana sottoscrive una convenzione con la Ronda della carità e della solidarietà onlus di Firenze, la cooperativa sociale Il Simbolo di Pisa, impegnata insieme alla cooperativa sociale Arnera, e con la Fondazione Opera diocesana senese per carità che si farà carico della raccolta e della consegna sul territorio di Siena.

Nell’ambito di quanto prevede la cosiddetta legge del buon samaritano (L.155/2003) che disciplina la distribuzione dei prodotti alimentari a fini di solidarietà, il Dsu amplia così la collaborazione con istituzioni e soggetti che si occupano di assistenza sociale e si sono rese disponibili a raccogliere e redistribuire quanto non viene consumato durante i servizi di ristorazione dell’azienda. L’obiettivo per il Dsu è perseguire le proprie finalità solidali andando oltre l’utenza studentesca di riferimento e proiettandole anche verso i cittadini in condizioni di disagio. Con la raccolta di ciò che non viene consumato l’Azienda ipotizza di poter recuperare ogni anno fino a 10.000 pasti e 3 tonnellate di alimenti sfusi.

La convenzione, di validità triennale, è stata sottoscritta questa mattina in Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della giunta regionale della Toscana alla presenza dell’assessora a Università, ricerca e diritto allo studio Alessandra Nardini, del presidente del Dsu Toscana Marco Del Medico, della presidente della Ronda della carità e della solidarietà onlus Marisa Daniela Consilvio e del presidente della cooperativa sociale Il Simbolo Alberto Grilli.