Torna a farsi sentire il direttivo dei professori precari della regione Toscana che pubblica un nuovo intervento: “In tempo di Covid-19 – si legge – nella scuola ci sarebbe bisogno di stabilità, esperienza e l’organico docenti e Ata necessario da subito, dal primo settembre. La ministra si inventa invece concorsi farraginosi e dai tempi lunghi ed incerti, rivede le graduatorie in modo ingiusto e bislacco aprendo la strada a decine di migliaia di ricorsi. Noi precari abbiamo famiglia da mantenere, figli e mutui, abbiamo sempre fatto il nostro dovere con la passione di chi sa di avere un compito importantissimo: dover formare l’Italia del futuro. Dal 2014 ad oggi però non abbiamo mai ottenuto un percorso abilitante o un concorso che riconoscesse l’esperienza maturata, ricordiamolo, svolgendo esattamente gli stessi compiti degli insegnanti di ruolo”.
Prosegue la nota: “Adesso finalmente doveva esserci un concorso straordinario per chi ha già maturato questa professionalità ed ha diritto, in base a sentenze europee, ad un contratto stabile. Ci ritroviamo davanti invece un concorso che è per molti aspetti addirittura più complesso dell’ordinario e che non viene incontro né ai nostri diritti acquisti né alla necessità dettata dallo stato di urgenza, che a questo punto verrà sicuramente prorogato, della pandemia. Siamo passati infatti da un concorso a crocette, che sarebbe stato un po’ una lotteria, che aveva almeno il pregio di potere essere svolto in tempi rapidi, a prove a risposta aperta che necessitano quindi di nominare commissioni, cosa impossibile in estate e che anche in situazione normale richiede sempre mesi e mesi. In più viene richiesta a tutti una competenza in inglese a livello B2, mai successo in un concorso”.
E ancora: “Per la maggioranza ormai la ministra è intoccabile e il tema della scuola è abbandonato a se stesso scaricando le responsabilità ministeriali e governative della riapertura a settembre su regioni, comuni e dirigenti scolastici lasciando docenti precari, famiglie e studenti nell’incertezza più totale dato che quest’anno ci saranno fra 180 e 200mila supplenze con docenti precari, più del 20% del totale dei docenti. Si parla tanto di efficienza della pubblica amministrazione rispetto al privato: ma in quale azienda seria in un qualsiasi settore strategico il 20% della propria forza lavoro principale è costituita da precari che si sposta di sede in sede ogni 12 mesi? Le forze politiche di questo Paese si dimostrano ancora una volta non all’altezza delle aspettative: da una parte la maggioranza attuale ha chiaramente deciso che la scuola è un vespaio che si affronta prendendolo a bastonate, dall’altra le destre fanno finta di non aver governato questo Paese per anni e guardano alla scuola solo come una risorsa da sfruttare. Vengono fatti tagli continui e non si realizzano mai soluzioni concrete e rapide per eliminare il problema strutturale del precariato.
Per questo noi docenti precari continueremo a mobilitarci e manifestare per i nostri diritti e per il nostro lavoro, parteciperemo e sosterremo anche tutte le iniziative che le reti di genitori e studenti stanno organizzando per una riapertura della scuola a settembre in sicurezza e con una didattica vera e ben organizzata che senza di noi è impossibile”.