Questa mattina, sull’autostrada A1, si è svolta la manifestazione dei ristoratori che protestavano contro le misure prese dal governo. I ristoratori hanno rallentato, e a tratti bloccato, il traffico, in segno di protesta. Peraltro, questa mattina, due manifestanti sono stati investiti da un automobilista che faceva retromarcia.
“È inaccettabile. Come si legge dalle agenzie, le aperture dovrebbero essere verso fine maggio. È un evidente segnale di chiusura nei confronti di tutte le attività commerciali” a parlare è Pasquale Naccari, di Tni (Tutela nazionale imprese). Naccari, poi, spiega la propria protesta: “A noi dispiace, creare un disagio ai cittadini fa sempre male”, “però noi questo disagio lo stiamo vivendo da 14 mesi tutti i giorni. Noi continueremo finché non saranno proposte regole di buon senso, che già valgono per gli altri: un distanziamento sociale come per Autogrill e per le mense, di poter accettare contanti come tabacchi e supermercati”. “Una cosa posso dirla: noi non richiuderemo mai più -conclude Naccari-, questa è una certezza. Vedere un governo che deve ancora vaccinare gli ultranovantenni, che parla di pass vaccinale per entrare nei ristoranti è una cosa offensiva.
A favore dei ristoratori si è schierato anche Marco Stella, capogruppo di Forza Italia al consiglio regionale della Toscana: “No al coprifuoco, dal 25 aprile apertura a pranzo e a cena sia dentro sia fuori i locali. Sono le due principali richieste dei ristoratori, che stamani hanno bloccato l’A1 in segno di protesta, e per attirare l’attenzione sulla loro situazione. I ristoratori e i titolari di bar e attività commerciali non chiedono la luna, vogliono soltanto non essere discriminati, perché quelli che hanno lo spazio all’aperto possono riaprire, mentre quelli che non hanno spazi all’aperto non possono riaprire, questo non è giusto. Vogliono tornare a lavorare, semplicemente rispettando i protocolli di mense e autogrill”.
“Condivido le richieste dei ristoratori, perché sono richieste di buon senso -continua Stella-, non cercano favoritismi, ma solo di poter riprendere a lavorare, in sicurezza, ma senza paletti inutili che complicano soltanto la situazione. Giustamente i titolari chiedono tavoli anche per i frequentatori abituali, non più solo per i congiunti; la possibilità di pagare anche in contanti; i voucher emergenziali, e l’abolizione del tetto del 30% per gli indennizzi. La situazione è drammatica, la perdita di fatturato rispetto all’epoca pre Covid è mediamente del 75%, con picchi oltre il 90%. Occorre rimettere in moto l’economia, molti esercizi hanno chiuso, e se si continua così, diversi chiuderanno nelle prossime settimane”.
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