In provincia di Siena ci sono circa 13mila operai agricoli e florovivaisti; il settore agroalimentare, infatti, è il primo comparto nel nostro territorio per numero di imprese registrate e di addetti impiegati. Siena, inoltre, è la prima provincia in Toscana per numero di produzioni di qualità, per coltivazioni biologiche e per aziende agrituristiche. Questi dati spiegano la centralità e l’importanza del rinnovo del Contratto Collettivo Territoriale già scaduto.
“Abbiamo iniziato a dicembre del 2023 gli incontri con le controparti, Unione degli Agricoltori Confagricoltura, Coldiretti, Cia, portando avanti un lavoro proficuo e costruttivo sulla parte normativa e su diversi articolati importanti per il settore. – spiegano le organizzazioni sindacali – Veniamo, però, da anni in cui l’inflazione ha ridotto drasticamente il salario mettendo in seria difficoltà i lavoratori e le loro famiglie. Nonostante la fruttuosa trattativa finora svolta con le controparti in provincia di Siena, vogliamo rammentare che la questione salariale rimane centrale. Auspichiamo il rispetto degli impegni presi a livello nazionale in merito al recupero inflazionistico degli anni 2022 e 2023 ed un atteggiamento propositivo anche verso le richieste economiche per gli anni 2024 e 2025 inserite nella piattaforma”.
“Insieme a Confagricoltura, Coldiretti e Cia abbiamo già calendarizzato il prossimo incontro nel mese di settembre – proseguono i sindacati – e siamo convinti di poter arrivare ad una soddisfacente conclusione della trattativa, compresa la definizione di un giusto e dignitoso salario che qualifichi il lavoro agricolo”.
“Con l’iniziativa che si è svolta ieri nei giardini della Lizza a Siena insieme ai nostri delegati sindacali, – concludono le sigle – ci siamo uniti a tutte le altre strutture territoriali di Fai, Flai e Uila che hanno dato vita ad una mobilitazione su tutto il territorio nazionale per sostenere le rivendicazioni del personale di questo importantissimo settore”.